Paolo Ruffini è ritornato in tv grazie a La Pupa e il Secchione – e viceversa e mentre il pubblico applaude la scelta del cast che ha riportato in vita il format, il comico finisce al centro di una polemica senza fine. Da un lato le rivelazioni sul tradimento alla fidanzata Diana Del Bufalo, forse con Vanya Stone. Almeno a giudicare dalle affermazioni di quest’ultima, che sostiene di essere stata l’amante del conduttore. “Mi avevano mandato il precontratto da firmare… ma all’ultimo minuto, senza motivo, non ero più nel cast“, scrive infatti sui social prima del debutto del programma, “forse colui che presenta aveva la coda di paglia“. Secondo la Stone la sua assenza sarebbe quindi da ricondurre a quella “storia che avevamo avuto mentre era con Diana Del Bufalo o delle porcate che proponeva alle mie amiche“. Accuse piuttosto pesanti che hanno subito fatto il giro non solo dei giornali di gossip, ma anche delle testate nazionali più autorevoli. Nessuna replica ancora oggi da parte di Ruffini, pronto per ritornare intanto con il secondo appuntamento de La Pupa e il Secchione e viceversa, previsto per oggi, martedì 14 gennaio 2020, su Italia 1. Non è escluso però che l’ultimo post pubblicato dal conduttore su Instagram si riferisca proprio alle parole della Stone: “Non vi annoiate mai di essere cattivi? E’ proprio un momento storico in cui è molto facile essere cattivi, ma voi non vi state annoiando? Non vi viene voglia di essere più buoni? Sono convinto che ormai l’odio abbia rotto le p@lle“. Nel video lo vediamo tra l’altro con alcuni dei ragazzi dello spettacolo teatrale Up&Down. Clicca qui per guardare il video di Paolo Ruffini.
PAOLO RUFFINI E IL SUCCESSO DE LA PUPA E IL SECCHIONE
Paolo Ruffini è già riuscito a portare al successo La Pupa e il Secchione – e viceversa, a dimostrarlo ci sono gli ascolti da record, che permettono a Italia 1 di decollare. La prima puntata ha registrato infatti il 13% di share con 2.565.000 spettatori medi, un bel traguardo se si pensa che il pubblico a cui si rivolge il conduttore è composto da giovani e giovanissimi. Ancora meglio se paragonato al prodotto vincente della Rai, Il Collegio, che ha ottenuto invece il 10%. Il merito è da ricercare non solo nel cast, tutto da ridere o da piangere a seconda dei casi, ma anche nella capacità di Ruffini di ridere con i concorrenti. Non si tratta però di deridere, come specifica in un’intervista a Sorrisi, “sono sempre stato anti-bullo per eccellenza. Ci sono motivi per ridere delle “debolezze” di qualcuno, ma l’importante è poi accarezzarlo e abbracciarlo“. Fra le storie raccontate nello show, due sembrano proprio aver colpito il presentatore, quella di “un secchione che non aveva mai dormito la notte fuori casa e un altro che a 31 anni non aveva ancora conosciuto l’amore“. Per quanto riguarda invece la sua di carriera scolastica, Ruffini ammette di aver trascorso più tempo a combinare disastri piuttosto che a studiare. “Volevo essere bocciato perché a scuola stavo troppo bene. Quello che mi ha salvato, e lo dico sempre con orgoglio, non è stata la cultura ma la curiosità“, sottolinea. E oggi è sicuro di aver imparato una cosa: l’eccesso fa male in qualsiasi circostanza. Una conclusione a cui è giunto a 16 anni, quando ha deciso di non bere birra o altro per i suoi sabato sera, ma solo acqua: “Cominciai a berne alle cinque del pomeriggio fino alla sera tardi, raggiungendo un totale di 17 litri. Morale: sono finito in ospedale e ho capito che anche l’acqua, in eccesso, fa molto male“.