Paolo Savona lancia l’allarme: il risparmiatore è diventato più vulnerabile e può essere attratto dalle sirene delle criptovalute. Intervenuto ai microfoni de La Verità, il presidente della Consob ha ribadito l’urgenza di un’adeguata regolamentazione per la tecnologia blockchain , sottolineando che la moneta «può essere solo pubblica, ossia emessa da Stati sovrani».



Paolo Savona ha spiegato che l’agenzia nazionale per la cybersecurity è una svolta per l’Italia digitale, in particolare per la finanza digitale, per poi tornare su un suo intervento del 2016 in cui sosteneva la necessità di spezzare la simbiosi tra il sistema dei pagamenti e il sistema di credito (il primo allo Stato e il secondo alle banche e finanziarie, ndr):  «La trasformazione di depositi in crypto-currency, di recente annunciata anche dalla Bank of England, rende urgente la divisione per l’intero sistema delle funzioni monetarie da quelle della gestione del risparmio».



PAOLO SAVONA: “AGENZIA PER LA CYBERSECURITY É UNA BUONA NOTIZIA”

Oggi l’attività delle banche è legata al sistema dei pagamenti, ma esporre al rischio del credito i mezzi di pagamento è un vizio del sistema? Per Paolo Savona questo fa pare del problema di distinguere il sistema dei pagamenti da quello di gestione del risparmio, aggiungendo che questa soluzione non significa che le banche non debbano gestire i pagamenti: «Se si passa a cryptomonete pubbliche, come il cryptoeuro (o Cbdc), le banche gestiranno i wallet-depositi, la cui stabilità sarebbe garantita dalle autorità monetarie e i depositi bancari non correrebbero più rischi legati al credito». Per Paolo Savona è necessario migliorare e far rendere maggiormente il risparmio gestito, «dando a esso maggiori caratteristiche oggettive come quelle offerte dall’intelligenza artificiale».

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