Paolo Sopranzetti, chi è il marito di Anna Foglietta: “Eravamo compagni di scuola“
Anna Foglietta, una delle attrici simbolo del cinema italiano, da ormai diversi anni condivide una romantica e riservata storia d’amore con il marito Paolo Sopranzetti. Estraneo al mondo dello spettacolo e della televisione, nonché lontano dalla luce dei riflettori, il marito dell’attrice è un imprenditore e consulente finanziario di origini romane; la coppia si è sposata nel 2010 e dal loro matrimonio sono nati tre figli, Lorenzo, Nora e Giulio, rispettivamente nel 2011, nel 2013 e nel 2014.
La storia di Anna Foglietta e di suo marito è davvero particolare, dal momento che si conoscono dai tempi della scuola ma solo anni dopo hanno scoperto di essere fatti l’uno per l’altra. “Ho incontrato mio marito su Facebook”, aveva raccontato l’attrice in un’intervista a Vieni da me da Caterina Balivo nel 2019. “Io e mio marito eravamo compagni di scuola e mi ha svelato che già dai tempi del liceo pensava che potessi essere la donna della sua vita. Gli ho chiesto subito un incontro, era tutto perfetto. Ci siamo frequentati per 9 mesi, poi ci siamo sposati”.
Anna Foglietta e i figli Lorenzo, Nora e Giulio: le difficoltà dopo la terza gravidanza
Anna Foglietta e il marito Paolo Sopranzetti si sono così ritrovati ed è sbocciato l’amore; ora condividono un romantico matrimonio e hanno costruito una famiglia molto unita assieme ai figli Lorenzo, Nora e Giulio. Tuttavia, dopo la terza gravidanza, l’attrice ha vissuto un periodo piuttosto complicato, come raccontato in un’intervista a Belve nel 2022: “Con il mio terzo figlio ho avuto un momento di down psicologico e mi sono così arrabbiata con tutte quelle persone che dipingono la maternità come il periodo in cui dobbiamo essere sempre felici, sempre sorridenti, sempre pazienti… Non è così!“.
L’attrice dopo la nascita del terzogenito è sprofondata in un down psicologico per il quale “mi è capitato di percepire mio figlio come un fastidio”. In particolare, sentiva spesso il bisogno di “un mio spazio e in quel momento lui rappresentava l’ostacolo al raggiungimento di quella esigenza“.