È ancora avvolta nel mistero la morte di Paolo Stasi, il 19enne freddato sulle scale di casa il 9 novembre scorso, a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Del suo caso si è occupata nella puntata di oggi, giovedì 17 novembre 2022, la trasmissione “Ore 14”, in onda su Rai Due e condotta da Milo Infante, durante la quale l’inviata Nicole Di Giulio ha provato a fare il punto della situazione, nonostante la vicenda sia a dir poco nebulosa e priva di qualsivoglia certezza.



La giornalista ha riferito in primis che il killer di Paolo Stasi non è stato ancora identificato, nonostante sia trascorsa più di una settimana dalla sua uccisione. Gli investigatori stanno analizzando ore e ore di filmati (ripresi dalle videocamere di sorveglianza, ndr) e tutte le targhe delle auto parcheggiate lungo via Occhibianchi e le aree limitrofe. Forse in un fotogramma l’assassino è stato immortalato, mentre fuggiva in macchina? La speranza è proprio questa, ma intanto si stanno battendo anche altre piste.



PAOLO STASI, LA TESTIMONIANZA DELLA VICINA DI CASA: “HO SENTITO UNA SEQUENZA DI SPARI, SEMBRAVANO PETARDI…”

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, infatti, c’è anche quella di eventuali questioni irrisolte e legate a traffici di droga, tanto che si stanno analizzando computer, tablet e cellulari di Paolo Stasi, anche quelli vecchi e dismessi, nella speranza di individuare qualche traccia che porti all’assassino. “Speriamo che lo trovino, per consentire ai genitori e alla comunità intera di trovare pace interiore”, ha detto un cittadino, mentre la vicina di casa della vittima ha affermato: “Ho sentito gli spari. Ero in cucina e ho sentito ‘pam, pam, pam’. Tre spari, nella mia mente ce ne sono tre. Ho udito questa sequenza. Non erano proprio spari forti. Erano come petardi”.



L’autopsia sul corpo di Paolo Stasi è stata fissata per la giornata di sabato 19 novembre 2022 e dagli accertamenti necroscopici potrebbero giungere le prime risposte, a cominciare da quelle connesse agli interrogativi sul tipo di arma utilizzato dall’assassino per porre fine alla vita del ragazzo.