E’ morto Paolo Taggi, noto regista ed autore radio-televisivo. Originario di Novara, è deceduto, come scrive l’edizione online di Repubblica, nella giornata di ieri presso l’ospedale Policlinico Gemelli di Roma dove era ricoverato da tempo a seguito delle sue condizioni fisiche non eccelse. Una morte che lascia un grande vuoto non soltanto nel mondo della televisione ma anche dell’arte e della creatività, visti i suoi numerosi lavori svolti in carriera. Fu proprio a Novara che il 64enne Paolo Taggi mosse i primi passi, precisamente come animatore di Telebassonovarese, prima emittente televisiva diffusa su tutto il territorio (all’epoca aveva solo 19 anni).



Ovviamente si era contraddistinto, spiccando fra i più bravi e di conseguenza, aveva iniziato una lunga e luminosa carriera che lo ha poi portato a mettere la firma su alcuni dei più noti programmi televisivi degli ultimi anni sia fra le fila di Mamma Rai, quanto in Mediaset. Stiamo parlando precisamente di show cult come Domenica In, Buona Domenica, Stranamore, La Talpa, Per un Pugno di Libri e molti altri ancora.



PAOLO TAGGI E LA SUA CARRIERA DA DOCENTE: FRA IULM E LA SAPIENZA

Di pari passo alla carriera di regista e autore, Paolo Taggi aveva proseguito i sui studi da massmediologo e docente di comunicazione e dei linguaggi dei media, ed ha insegnato presso le università Cattolica e Iulm di Milano, ma anche La Sapienza di Roma e il Dams di Torino, tutte scuole d’eccellenza del panorama italiano.

Alessandro Canelli, il sindaco di Novara, ha voluto dedicare un messaggio al povero Paolo Taggi, ricordandolo con queste splendide parole: “Una figura eclettica, creativa ed incredibile. La città – ha aggiunto – nella quale ha avviato i primi passi come regista, arrivando poi alle più importanti emittenti televisive nazionali. Una carriera che, già nel 2000, lo aveva portato a ritirare il Sigillum di Novarese dell’Anno”. Secondo Luciano Tarversa “drammaturgia è la parola chiave del suo approccio al mezzo televisivo”; mentre per Simona Sparaco “solo lui poteva mettere insieme cinema televisione e letteratura e farne un’opera meravigliosamente poetica”.