Paolo Vallesi, vincitore del Festival di Sanremo tra i Giovani nel 1990 con il brano “Le persone inutili”, si è raccontato ai microfoni di “Bella Ma’”, trasmissione di Rai Due condotta da Pierluigi Diaco. Il cantante ha parlato, innanzitutto, del suo rapporto con la fede: “Ho avuto la grande occasione di conoscere Papa Giovanni Paolo II nel suo Pontificato, così come recentemente Papa Francesco. Quando incontri un Pontefice, capisci che c’è una dimensione diversa, lontana da quella terrena. Non ho invece avuto la felicità di conoscere Benedetto XVI, però è stato un personaggio importante, che ha rivestito un ruolo fondamentale nell’umanità”.
Dopodiché, la memoria è tornata proprio alla kermesse della canzone italiana vinta a livello giovanile a inizio anni Novanta: “Quando feci quel Sanremo, avevo entrambi i genitori ancora in vita. L’aneddoto che li riguarda è divertente, perché seppero soltanto il giorno dopo la finale che avevo vinto! Infatti, loro andarono a dormire non appena mi ero esibito: loro erano già contenti così. D’altro canto, per me fare musica è un dono e non potrei mai metterlo da parte in alcun momento della mia esistenza”.
PAOLO VALLESI: “LA MUSICA PER ME NASCE COME VIA D’USCITA”
Nel prosieguo di “Bella Ma’”, Paolo Vallesi ha svelato anche il mistero circa la sua presunta esclusione dal Festival di Sanremo 2023: “Non ci sono solo gli invii delle canzoni… Solitamente si hanno dei colloqui, dai quali si capisce se la canzone che hai preparato può rientrare nei canoni delle canzoni che ha in mente di portare in gara il direttore artistico, il quale, va detto, fa il lavoro più difficile del mondo. Gli arrivano 800/900 proposte e deve sceglierne poco più di 20… Per questo, parlare di esclusione è esagerato. Semplicemente, si propone una canzone: può andare bene come no”.
Per Paolo Vallesi, inoltre, “la musica nasce come via d’uscita. Ero un ragazzino timido, non riuscivo a comunicare con i miei coetanei e la musica era il mio veicolo”. Con Ornella Vanoni ha vinto tutte le puntate del format di Rai Uno “Ora o mai più”: “L’onore che Ornella Vanoni mi ha fatto cantando insieme a me è enorme. Quando abbiamo iniziato a duettare, dai suoi occhi ho capito che si fidava di me. Mi guardava e comunicava con lo sguardo. Dopo due puntate mi ha detto di volermi bene”.