Galeotto fu il set, esperienza vissuta in prima persona da tantissimi attori, ma anche tra attrice e regista. Emblematico è quanto accaduto da Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì, che si sono conosciuti e innamorati mentre entrambi lavoravano a Tutta la vita davanti“, film di cui lei era la protagonista. Tra di loro è scoppiato un vero e proprio colpo di fulmine, anche se il fatidico sì è stato pronunciato solo due anni dopo, nel 2009.



Dalla loro unione sono nati due figli: Jacopo, arrivato il 1° marzo 2010, e Anna, venuta alla luce il 15 aprile 2013, il cui parto è stato ripreso e poi mandato in onda nel film “Il nome del figlio”. Grazie a questa pellicola, in cui ha recitato al fianco di Alessandro Gassmann con la regia di Francesca Archibugi, lei ha vinto il Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista, oltre a essere stata candidata nella stessa categoria ai David di Donatello 2015 e ai Ciak d’oro 2015 e miglior attrice ai Globi d’oro 2015.



Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti: la crisi è solo un ricordo

Nonostante la passione sia stata subito fortissima tra loro, anche Paolo e Micaela hanno vissuto un momento difficile nel loro rapporto. Anzi, per un periodo i due avevano anche deciso di prendere strade diverse convinti che non ci fosse più niente da fare per la loro relazione. Poco prima del decimo anniversario di matrimonio era stata annunciata la separazione, anche se era stato soprattutto il regista di “Ovosodo” quello che sembrava essere più sofferente tra i due. L’uomo, infatti, continuava a frequentare la casa dell’attrice per vedere i figli, ma in un’occasione era stato sorpreso tra le lacrime.



A inizio dell’estate successiva, però, è tornato il sereno tra loro. A differenza di altri colleghi, loro avevano voluto evitare annunci eclatanti, si erano semplicemente limitati a pubblicare un loro scatto di coppia su Instagram come se niente fosse accaduto. Determinante, sulla base di quanto emerso da amici comuni, era stata la lontananza che erano costretti a dover supportare a causa dei rispettivi impegni di lavoro. Alla fine, però, è stato il sentimento a prevalere.