Una task force composta da dirigenti e funzionari per affiancare i dipendenti di Caivano: questa la soluzione proposta dal ministro Paolo Zangrillo. Il titolare della Pubblica Amministrazione è arrivato ieri nel comune sciolto prima per crisi politica e poi per infiltrazioni di camorra e ai microfoni del Mattino ha evidenziato: “Vogliamo riportare il sorriso in quegli uffici. Bisogna ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza, l’entusiasmo che viene dalla consapevolezza di lavorare nella Caa dei cittadini, per il bene della comunità. Al Comune di Caivano tutto questo oggi manca, perchè mancano operatività, efficienza, competenze: di fronte a questa condizione di assoluta emergenza il supporto del Dipartimento della Funzione pubblica è doveroso”. Si tratta di un modello nuovo e mai sperimentato prima, ha spiegato Zangrillo, che potrebbe essere replicato in altre aree disagiate del Paese.



Le parole del ministro Zangrillo

Senza sblanciarsi sulle inchieste in corso, Zangrillo ha sottolineato che verranno messe sotto la lente attività specifiche delle amministrazioni poi sciolte per infiltrazioni mafiose, in particolare appalti e assegnazioni di opere finanziate nell’ambito del Pnrr. “Anche Caivano deve poter usufruire di una opportunità così importante, ma in un quadro di totale trasparenza”, l’analisi del ministro azzurro. Zangrillo ha poi posto l’accento sulle due necessità del suo dicastero: “La prima è dare operatività immediata al Comune, che al momento è sostanzialmente paralizzato ed è chiamato a uno sforzo di rinascita che non può non passare dalla qualità di servizi da offrire a cittadini, famiglie, imprese”. Il ministro ha aggiunto: “La seconda necessità è di medio-lungo periodo: vogliamo che il Comune impari a camminare con le sue gambe. Quindi affiancheremo il personale e supporteremo il lavoro della commissione straordinaria e del commissario di governo, fino a quando il Comune sarà in grado di funzionare in autonomia”.

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