Paolo Zangrillo soddisfatto per i 7,3 miliardi messi a disposizione per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. “Sono un investimento importante per una organizzazione essenziale al funzionamento della macchina statale”, le parole del ministro della Pubblica amministrazione ai microfoni del Messaggero. Priorità al dare continuità ai contratti pubblici, ma anche altre due considerazioni: “La prima è che siamo già alla fine del 2023, e quindi al secondo anno della tornata di rinnovi che deve coprire il periodo che dal 2022 al 2024”. Zangrillo ha aggiunto: “La seconda è il fatto che ho dedicato buona parte del mio mandato fino ad oggi, a rincorrere i contratti della precedente tornata. A ottobre dello scorso anno c’erano ancora 2,4 milioni di dipendenti senza rinnovo. Per questo non ho richiesto cifre precise, ma solo che ci fosse un incremento che fosse superiore a quello della tornata precedente”.



Il punto di Zangrillo

Domani Zangrillo incontrerà i sindacati, un tavolo per dare i macro numeri decisi con la manovra sul rinnovo del contratto, ma non sarà l’unico argomento. “Con il sindacato voglio parlare di quello che intendo fare, e mi auguro con il loro aiuto, per la modernizzazione della Pubblica amministrazione che non è fatta solo di rinnovi contrattuali, che considero un passaggio essenziale e credo di averlo dimostrato, ma anche di tutto il resto”, ha spiegato il titolare della PA: “Di procedure concorsuali, di inserimento nella Pubblica amministrazione, di ringiovanimento, di formazione e di merito”. Su quest’ultimo punto, Zangrillo ha tenuto a precisare: “Le risorse che abbiamo stanziato devono essere distribuite tenendo conto del fatto che se vogliamo far crescere il valore della Pubblica amministrazione dobbiamo anche essere capaci di premiare le persone meritevoli. Che sono tante nella nostra organizzazione”.

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