Paolo Zangrillo è il nuovo Ministro della Pubblica Amministrazione del Governo di Giorgia Meloni. Il manager classe ’61 ha avuto la meglio su Anna Maria Bernini, che secondo le indiscrezioni antecedenti alla lista ufficiale era favorita ed invece è stata spostata al Ministero dell’Università e della Ricerca. La Premier alla fine ha infatti scelto per l’incarico in questione il politico nativo di Genova, che è un altro fedelissimo di Forza Italia. È, tra l’altro, il fratello minore del più noto Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi. Entrambi sono molto tifosi del Genoa.



Laureatosi in Giurisprudenza all’Università degli studi di Milano nel 1987, Paolo Zangrillo ha presto messo da parte la carriera giuridica per avviare quella di manager, che gli ha regalato non pochi successi. Nel 1992 è entrato nella Magneti Marelli, mantenendo l’incarico fino al 2005 dapprima come responsabile del personale in Europa e nel mondo e in seguito come responsabile delle relazioni industriali e delle risorse umane. Successivamente ha lavorato alla Fiat Powertrain Technologies fino al 2010 e alla Iveco fino all’anno successivo. Dal 2011 al 2017 Paolo Zangrillo ha ricoperto il ruolo di direttore del personale e dell’organizzazione presso Acea.



Paolo Zangrillo, chi è Ministro della Pubblica Amministrazione: la carriera politica

Dopo avere messo un punto alla ambiziosa carriera da manager, Paolo Zangrillo, il nuovo Ministro della Pubblica Amministrazione del Governo di Giorgia Meloni, ha portato avanti anche quella politica. Nel gennaio 2018, è stato candidato per la prima volta da Forza Italia per la Camera dei deputati alle Elezioni Politiche presentandosi nel Collegio plurinominale del Piemonte e risultando tra gli eletti. Qualche mese dopo viene anche nominato nuovo commissario regionale del partito.

È in questo periodo che Paolo Zangrillo, essendo membro della commissione Lavoro della Camera, si è occupato anche di reddito di cittadinanza, manifestando sempre l’opinione contraria del centrodestra. “Condividiamo l’idea di dare supporto a chi è in povertà e a chi è inabile al lavoro. Così è un provvedimento da cui non si può prescindere ma la parte relativa alle politiche attive si è però rivelata un fallimento”, aveva detto Paolo Zangrillo prima delle Elezioni Politiche 2022, in cui era stato eletto al Senato all’uninominale.