Un breve passaggio al termine dell’Udienza Generale, dove però si conferma l’importanza che il tema “migranti” è per il magistero di Papa Francesco: «Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogno di uomini dal cuore grande, che servono con umiltà e amore, che benedicono e non maledicono, che conquistano la terra con la benedizione», sono le parole dette da San Giovanni Paolo II a Sopot, il 5 giugno 1999, ma riportate ieri da Bergoglio per celebrare con i pellegrini giunti fin a Roma la festa nazionale dell’Indipendenza in Polonia.
Il momento attuale per l’ex Stato sovietico è tutt’altro che sereno, con l’emergenza migranti al confine con la Bielorussia e lo scontro istituzionale durissimo con l’Unione Europa: Papa Francesco, citando il suo Santo predecessore, non fa che ricordare l’assoluta centralità dell’umiltà e della benedizione contro i soprusi e le maledizioni. «Con l’augurio di pace e di ogni bene – ha poi aggiunto chiudendo l’Udienza Papa Bergoglio con riferimento alla vicenda dei migranti fermi al confine tra Bielorussia e Polonia – affido a Dio tutti i polacchi e vi benedico di cuore».
LA CATECHESI DI FRANCESCO
L’ultima catechesi di Papa Francesco ieri ha affrontato il tema della lettera di San Paolo ai Galati: «Non lasciamoci prendere dalla stanchezza», ovvero ad un cristianesimo che non debba mutarsi in una religione dai tratti irenici. Spiega il Santo Padre nell’Udienza Generale: «Paolo ha difeso la libertà portata da Cristo con una passione che fino ad oggi commuove, soprattutto se pensiamo alle sofferenze e alla solitudine che ha dovuto subire. Era convinto di avere ricevuto una chiamata a cui solo lui poteva rispondere; e ha voluto spiegare ai Galati che erano anch’essi chiamati a quella libertà, che li affrancava da ogni forma di schiavitù, perché li rendeva eredi della promessa antica e, in Cristo, figli di Dio. E consapevole dei rischi che questa concezione della libertà portava, non ha mai minimizzato le conseguenze. Lui era consapevole dei rischi che porta la libertà cristiana, ma non ha minimizzato le conseguenze. Ha ribadito con parresia, cioè con coraggio, ai credenti che la libertà non equivale affatto a libertinaggio, né conduce a forme di presuntuosa autosufficienza». Rimanendo affascinati dall’esempio di San Paolo, conclude il Papa, ci viene ricordato che «non possiamo permetterci alcuna stanchezza nel fare il bene. Non stancatevi di fare il bene. Dobbiamo confidare che lo Spirito viene sempre in aiuto alla nostra debolezza e ci concede il sostegno di cui abbiamo bisogno. Dunque, impariamo a invocare più spesso lo Spirito Santo!».