Il padre di Andrea Scanzi è una furia contro la Regione Toscana per il caos sul sistema di prenotazione e graduatorie. Ma dimentica il caso del figlio, vaccinato a 46 anni in circostanze a dir poco strane. Orso Grigio, lo pseudonimo utilizzato su Facebook, si è scagliato duramente contro i ritardi accumulati dalla Toscana nel piano di somministrazione del farmaco anti-Covid agli anziani ed ai soggetti fragili: parole durissime che hanno acceso il dibattito sul web.
A proposito del mancato rispetto delle precedenze, il padre di Andrea Scanzi ha tuonato: «Perché non è stata fatta, a livello di comuni, o di asl, di polisportiva o di chi c*zzo volete voi, una graduatoria in base a età, categorie e patologie? Un programma così avrebbe potuto farlo e gestirlo chiunque, perfino io me la sarei cavata. E poi, in base a questo, convocare le persone, invece di permettere che ogni Regione mostrasse al mondo la propria incapacità».
VACCINI, PADRE DI ANDREA SCANZI TUONA CONTRO LA REGIONE
Luciano Scanzi, nel corso del suo lungo post pubblicato su Facebook, ha stroncato senza mezzi termini la Regione guidata dal dem Giani, colpevole di aver creato una piattaforma di prenotazione «fatta male e non funzionante»: «dopo averti tenuto lì fino a notte inoltrata, a evocare tutti i santi conosciuti e anche quelli non ancora noti, ti buttava fuori con un laconico ‘La procedura non è andata a buon fine, ma non preoccuparti, non è colpa tua’». Lo stesso padre di Andrea Scanzi recentemente si scagliò contro i furbetti del vaccino, mettendo nel mirino il governatore campano Vincenzo De Luca. «Io non sono un fanatico dei vaccini, aspetto naturalmente il mio turno come è giusto che sia, ma se ci sono delle regole vanno rispettate, e se ci sono delle priorità vanno definite chiaramente e poi rispettate anche quelle», l’affondo. Ma sul figlio Andrea, finito nel caos per la vaccinazione non effettivamente regolare, nessun commento…