Papa Francesco

cita Mina, annuncia la nascita della “Giornata Mondiale per i Nonni e gli Anziani” e accoglie alcuni bambini nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, tutto nel giro di 10 minuti: un Angelus movimentato quello che ha visto oggi a mezzogiorno il Santo Padre “in forma” dopo i tanti problemi fisici e di salute per la sciatalgia, con un passaggio in particolare che ha “catturato” la scena sul resto. Commentando il brano del Vangelo di oggi – la giornata di Gesù nella sinagoga a Cafarnao – il Papa sottolinea la predicazione e insieme guarigione dell’opera di Cristo: «Gesù predica con autorità propria, come chi possiede una dottrina che trae da sé, e non come gli scribi che ripetevano tradizioni precedenti e leggi tramandate. Ripetevano parole, parole, parole, soltanto parole – come cantava la grande Mina –. Erano così: soltanto parole».



Una delle canzoni più famose di Mina (testo di Alberto Lupo) trova così un’illustre citazione da parte di Bergoglio per esprimere tutta la differenza tra la predicazione e il ministero di Gesù e quello cui era abituato fino a quel momento il popolo ebraico: concetto che però può allargarsi tranquillamente fino ad oggi, quasi a suggerire che non sono mille prediche o morali a cambiare radicalmente la fede e il cuore dell’uomo.



PAPA FRANCESCO FONDA LA GIORNATA MONDIALE DEI NONNI

«In Gesù, la parola ha autorità, Gesù è autorevole. E questo tocca il cuore.  L’insegnamento di Gesù ha la stessa autorità di Dio che parla; infatti, con un solo comando libera facilmente l’ossesso dal maligno e lo guarisce. Perché? Perché la sua parola opera quello che dice», conclude il Papa nell’Angelus dedicato all’insegnamento e predicazione del Cristo. Dopo la recita della preghiera all’Angelo del Signore, Papa Francesco si sofferma sull’importanza nella storia dei nonni e in generale degli anziani, troppo spesso ‘dimenticati’ nell’economia familiare: «Lo Spirito Santo suscita ancora oggi negli anziani pensieri e parole di saggezza: la loro voce è preziosa perché canta le lodi di Dio e custodisce le radici dei popoli. Essi ci ricordano che la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni, per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede. I nonni, tanti volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmettere. Per questo, ho deciso di istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i “nonni” di Gesù», spiega il Santo Padre dai Palazzi vaticani al termine dell’Angelus.



Per il Papa è importante che i nonni incontrino ancora oggi i nipoti e viceversa, questo perché «i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno illusioni [grandi desideri], e i giovani, prendendo forza dai nonni, andranno avanti, profetizzeranno. E proprio il 2 febbraio è la festa dell’incontro dei nonni con i nipoti». Infine, alcuni ragazzini dell’Azione Cattolica di Roma hanno letto i messaggi per la Carovana della Pace davanti allo sguardo lieto del Papa: «Nonostante l’emergenza sanitaria, anche quest’anno, aiutati dai genitori ed educatori e dai sacerdoti assistenti, hanno promosso questa bellissima iniziativa. Vanno avanti con le iniziative, bravi, siete bravi voi! Avanti, coraggio! Bravi tutti, grazie. E ora ascoltiamo insieme il messaggio che alcuni di loro, a nome di tutti, qui accanto, ci leggeranno».