Il Galoppatoio di Villa Borghese è finito nel mirino dei vandali a Roma, entrati in azione nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 ottobre 2022. In particolare, i muri sono stati imbrattati con scritte in lingua inglese (eccezion fatta per qualche sporadica frase in italiano), tracciate per mezzo di una bomboletta spray di colore blu. Si tratta di frasi oggettivamente agghiaccianti, che si dividono tra attacchi ai politici e alla figura del Pontefice e offensive indirizzate nei confronti degli omosessuali. Una serie di messaggi oggettivamente confusi e che sono totalmente prive di qualsivoglia nesso logico, ma che intanto hanno “lasciato il segno”, nella maniera più materiale possibile.



Fra le frasi che campeggiano sulle pareti del Galoppatoio di Villa Borghese si legge, ad esempio: Meloni e i politici sono malati”. Oppure: “Tutte le religioni sono menzogne, l’islam è una menzogna, il Papa è il demonio”. Si passa poi, improvvisamente, a scagliarsi contro i gay, che, secondo gli autori delle scritte, “hanno una malattia mentale”. Compare anche la Strage di Bologna, con un eloquente “vergognatevi, 85 innocenti uccisi”. Scritte e insulti che nei prossimi giorni saranno rimossi, ma che, intanto, hanno fatto discutere tutta Italia.



GALOPPATOIO VILLA BORGHESE, SCRITTE CHOC. IL SINDACO GUALTIERI CINGUETTA: “FRASI INACCETTABILI”

Un caso che ha inevitabilmente suscitato clamore e di fronte al quale non ha potuto tacere, complice anche il suo ruolo istituzionale, il primo cittadino della Capitale, Roberto Gualtieri, che ha inteso commentare l’episodio attraverso un tweet pubblicato sul suo profilo: “Inaccettabili le scritte con cui sono state imbrattate le mura del Galoppatoio di villa Borghese. Abbiamo dato mandato di cancellarle immediatamente. Mi auguro che i responsabili vengano rintracciati e che simili comportamenti che deturpano la nostra città non si verifichino più”.



Scatta ora dunque l’attività di indagine per provare a rintracciare coloro che materialmente si sono resi protagonisti dell’azione vandalica, che, peraltro, cita anche il Pentagono e Putin, a testimonianza del coacervo di concetti inanellati senza che vi fosse una continuità razionale e di pensiero fra gli stessi.