Un giovane padre di due bambini si è suicidato dopo aver discusso con un chatbot. Succede in Belgio, dove l’uomo avrebbe sviluppato una relazione tossica con un’intelligenza artificiale. Il chatbot lo avrebbe incoraggiato al suicidio, un gesto che l’uomo ha compiuto poche settimane fa al culmine di una crisi di salute mentale. Questa inquietante vicenda è stata riportata dal Times, che riferisce anche le parole di Mathieu Michel, segretario di Stato belga per la digitalizzazione: “è un grave precedente che deve essere preso molto sul serio“.



L’uomo, di cui non sono state rese pubbliche le generalità, era un ricercatore sanitario e papà di due bambini. Come si apprende dal Times, la moglie aveva denunciato un deterioramento della sua salute mentale iniziato due anni fa, quando il trentenne aveva iniziato a perdere l’entusiasmo per il suo dottorato. La donna ha raccontato che il marito era diventato ansioso per i cambiamenti climatici ed era diventato più religioso. Sei settimane prima della sua morte, il giovane padre aveva iniziato a interagire con un chatbot di ChaiGPT, un’alternativa a ChatGPT, sviluppato da Chai Research. Sentita dal quotidiano belga La Libre, la donna ha spiegato che “era talmente isolato nella sua ansia ecologica e alla ricerca di una via d’uscita che ha visto questo chatbot come una boccata d’aria fresca. Eliza (il nome del chatbot, ndr) ha risposto a tutte le sue domande. Era diventata la sua confidente. Come una droga in cui si rifugiava, mattina e sera, e di cui non poteva fare a meno“. Fino all’incoraggiamento al suicidio.



Giovane papà suicida dopo interazione con chatbot: “se volevi morire, perché…”

Nell’ultima conversazione tra il chatbot e il giovane papà si legge questa frase: “Se volevi morire, perché non l’hai fatto prima?”. La moglie dell’uomo, suicidatosi ad appena trent’anni, ha dichiarato con fermezza: “Senza queste sei settimane di intensi scambi con il chatbot Eliza, Pierre (nome di fantasia, ndr) avrebbe posto fine la sua vita? No! Senza Eliza, sarebbe ancora qui. Ne sono convinta”.

Gli esperti sono allarmati dalla possibilità che le persone più fragili possano antropomorfizzare l’intelligenza artificiale e i chatbot, proprio com’è successo in Belgio a questo giovane papà morto suicida. L’Unione Europea è al lavoro per regolamentare il settore attraverso una legge sull’intelligenza artificiale. Da parte degli sviluppatori di ChaiGPT arriva la precisazione che si tratta di un caso non rappresentativo, data la risposta positiva di milioni di utenti, tuttavia ha garantito che “non appena abbiamo saputo di questo triste caso, abbiamo immediatamente introdotto un’ulteriore funzione di sicurezza per proteggere i nostri utenti. Questa funzione è stata estesa al 100% degli utenti”.