Papa Fancesco a “Che tempo che fa” ha parlato anche del tema dei migranti. “C’è tanta crudeltà. Sono vittime di una mafia che li sfrutta, sono trattati come oggetti. Oggi in Europa ci sono cinque Paesi che ricevono più migranti. Non chiudete le porte, per favore. Una politica della migrazione ben pensata aiuterebbe i Paesi più sviluppati e fermerebbe questo fenomeno. Migrare è un diritto, ma rimanere in patria è un altro diritto che va rispettato”. E sul suo Paese: “Sono preoccupato per l’Argentina, è un momento difficile e la gente non sta bene. Ho in programma di andarci nella seconda parte dell’anno, adesso c’è un cambio di governo in corso. Ad agosto devo andare in Polinesia, poi potrò andare in Argentina. Spero di andarci”.
La chiosa è dedicata a un appello. “Io sono un peccatore e ho bisogno dell’aiuto di Dio per rimanere fedele alla vocazione che mi ha dato. Ognuno ha la propria vocazione e deve portarla avanti. Dio mi ha chiamato a fare il vescovo e ho una responsabilità nei confronti della Chiesa. Conosco le mie debolezze e per questo chiedo che tutti preghino per me affinché resto fedele al servizio del Signore. Non devo diventare un pastore mediocre, devo sentire e conoscere il mio gregge. Vi chiedo di pregare per me, affinché vada sempre avanti e non fallisca. Pregate a favore, non contro”.
PAPA FRANCESCO A CHE TEMPO CHE FA, L’IMPORTANZA DEL PERDONO
Papa Fancesco, nel corso della sua intervista a “Che tempo che fa” con Fabio Fazio, ha parlato anche dell’apertura nei confronti della comunità LGBT+ della sua Chiesa, che non si scontra con nessuno. “Il Signore benedice chiunque viene, tutti coloro che sono capaci di essere battezzati. Le persone devono poi entrare in colloquio con Dio e capire qual è la strada che gli indica. Non dobbiamo condannare nessuno in principio. È il lavoro dei confessori. Io chiedo loro di perdonare tutti. In 54 anni che sono stato prete, ho negato il perdono solo una volta. Per l’ipocrisia della persona. Anche con la consapevolezza che quella persona ricadrà, si deve perdonare. Gesù ci ha dato questo ‘cattivo’ esempio”.
E sull’importanza del perdono ha aggiunto: “Il perdono è per tutti. Dio non si stanca di perdonare. Dio perdona sempre. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. È questo il problema. È il nostro cuore indurito che è incapace di chiedere perdono, e questa è una cosa brutta. Serve una riforma dei cuori. Le strutture vanno aggiornate periodicamente, ma il cuore va riformato tutti i giorni. Quando sentiamo nel cuore qualche sentimento cattivo, come l’invidia, dobbiamo cambiare. Il Signore invece non cambia mai, è eterno. L’onestà, la rettitudine, gli atteggiamenti morali non cambiano nell’estratto. Nel concreto lo fanno in base alle situazioni”.
PAPA FRANCESCO A CHE TEMPO CHE FA, L’INTERVISTA: LE DIMISSIONI E LA GUERRA
Papa Fancesco, ospite a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, ha parlato innanzitutto delle sue condizioni di salute. “Sono ancora vivo”, così ha esordito scherzando il Pontefice”. E ha aggiunto: “Le dimissioni non sono né un pensiero, né una preoccupazione, né un desiderio, ma soltanto una possibilità aperta a tutti i Papi. Per il momento non è al centro dei miei sentimenti. Finché sarò capace di servire, andrò avanti. Se non ce la farò più, ci penserò”.
A impensierirlo, piuttosto, è la guerra. “C’è qualcosa di autodistruttivo nel mondo. La speranza è la forza che ci porta avanti, non delude. Mai. Dobbiamo aggrapparci ad essa. Io ogni giorno parlo con la Chiesa di Gaza. Mi raccontano cose terribili, di tanti morti di due popoli che sono chiamati ad essere fratelli ma che si stanno distruggendo l’uno con l’altro. La guerra è cominciata con la creazione, con Caino e Abele. Nella storia ci sono sempre stata le guerre. La guerra è una azione egoistica che prende, mentre la pace dà. Perché non si può fare la pace?”, si domanda il Santo Padre. “Dietro alla guerra c’è il commercio delle armi, lo dico con un po’ di vergogna. È l’investimento che dà più interesse. Investire per uccidere. È una realtà. È difficile spiegare perché gli uomini arrivino a questo. Interessi economici, patriottismo, imperi, dominio. Ognuno ha le sue motivazioni. La guerra è in ogni caso distruzione e morte. Le immagini da Gaza, dall’Ucraina e dalla Crimea lo dimostrano. Mercoledì scorso è venuta una delegazione di bambini ucraini in Vaticano. Nessuno di loro sorrideva. In genere i bambini sorridono spontaneamente, loro hanno dimenticato come farlo. È criminale. La guerra impedisce di sognare. I bambini sono il futuro, non possiamo toglierglielo”.
FAZIO INTERVISTA PAPA FRANCESCO A “CHE TEMPO CHE FA”: INFO TV, VIDEO STREAMING E ORARI
Al ritorno dalla pausa natalizia, “Che tempo che fa” torna con il “botto” in questa domenica 14 gennaio 2024: Papa Francesco sarà protagonista della prima intervista ad un Pontefice in un talk show “fuori” dai canali Rai. Appuntamento dalle ore 19.30 con il via della nuova stagione 2024 di CTCF sul Canale Nove in tv e in video streaming sul sito Nove.tv e su Discovery +. In realtà per il Santo Padre l’intervista con Fabio Fazio non è un’assoluta novità in quanto l’esordio avvenne lo scorso 6 febbraio 2022 quando però “Che tempo che fa” andava in onda su Rai 3 con ascolti da record con picchi vicino ai 9 milioni di share.
Sarà un’intervista a tutto campo quella a Papa Francesco, non certo la prima in questi ultimi tempi: lo scorso novembre fu la volta del Tg1 con l’intervista a tu per tu con il direttore Chiocci, pochi mesi prima il Santo Padre venne invece intervistato dal Tg5 e dal programma su Rai 1 “A Sua immagine”. «A me piace stare con gli amici qualche volta a raccontare cose mie, ascoltare quelle loro. Per questo uno dei motivi per cui io non sono andato ad abitare nell’appartamento pontificio è perché i Papi che c’erano prima erano Santi e io non me la cavo, non sono tanto Santo», sottolineò Papa Francesco nella precedente intervista a “Che tempo che fa”, raccontando del bisogno di avere dei rapporti umani, «per questo abito in questo albergo di Santa Marta dove si trova gente che parla con tutti, trovi degli amici. È una vita per me più facile, l’altra non me la sento di farla, non ho le forze e le amicizie a me danno forza. Ho bisogno degli amici, sono pochi eh, sono pochi ma veri».
TUTTI I TEMI DELL’INTERVISTA A PAPA FRANCESCO E LA “RISPOSTA” SULLA BENEDIZIONE ALLE COPPIE GAY
E dunque appuntamento sul Canale Nove dalle ore 19.30 per la prima puntata dell’anno con “Che tempo che fa” e con probabilmente subito il collegamento dal Vaticano per l’intervista con Papa Francesco. Dopo le celebrazioni del Santo Natale e del Capodanno, il tema cruciale di questi tempi così complessi per la Chiesa e per il mondo è l’appello costante alla pace: «contro ogni guerra e contro l’uso delle armi che ci portano alla terza guerra mondiale a pezzi», è il monito rilanciato anche di recente dal Santo Padre. Oggi all’Angelus il Papa ha rilanciato un ulteriore appello alla pacificazione: «non dimentichiamo quanti soffrono la crudeltà della guerra in tante parti del mondo, specialmente in Ucraina, in Palestina e in Israele. All’inizio dell’anno ci siamo scambiati auguri di pace, ma le armi hanno continuato ad uccidere e distruggere. Preghiamo affinché quanti hanno potere su questi conflitti riflettano sul fatto che la guerra non è la via per risolverli, perché semina morte tra i civili e distrugge città e infrastrutture. In altre parole, oggi la guerra è in sé stessa un crimine contro l’umanità».
Nel corso dell’intervista saranno poi ripercorsi i vari temi posti nel recente discorso di auguri al Corpo Diplomatico in Vaticano dove Papa Francesco ha sottolineato il suo personale “programma” per il futuro della Chiesa: dall’insensatezza delle guerre ai grandi sconvolgimenti sociali, dall’attenzione per la famiglia fino alla sonora bocciatura della teoria gender e dell’utero in affitto. Temi sociali e temi “alti” assieme ai racconti più intimi fino agli aneddoti: l’intervista a Papa Francesco di certo riprenderà anche le parole sottolineate nell’incontro a porte chiuse nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, dove con circa 800 tra sacerdoti diocesani, diaconi permanenti e religiosi presbiteri si è discusso dei grandi nodi che affliggono la Santa Chiesa Cattolica. Tra questi, il Santo Padre ha “spiegato” il perché di una decisione importante presa dal Vaticano sulla benedizione delle coppie omosessuali (la dichiarazione “Fiducia Supplicans”, firmata da Papa Francesco): «Benediciamo le persone, non le associazioni. Se viene l’associazione Lgbt no, le persone invece sempre» ha detto Bergoglio rispondendo alle perplessità del clero sulla materia secondo quanto riportato da ANSA e Adnkronos (non è infatti disponibile un discorso ufficiale sul sito del Vaticano, ndr), «Quando si affrontano certi temi ci possono essere reazioni giustificabili, tutto si risolve con il dialogo. Con il confronto […] Noi benediciamo le persone, non il peccato… forse vengono come coppie o come persone».
“A me piace stare con gli amici qualche volta a raccontare cose mie, ascoltare quelle loro. Per questo uno dei motivi per cui io non sono andato ad abitare nell’appartamento pontificio è perché i Papi che c’erano prima erano Santi e io non me la cavo, non sono tanto Santo.
Ho… pic.twitter.com/BEk04tpTlg— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) January 14, 2024