IL VIAGGIO DI PAPA FRANCESCO A TIMOR EST: L’INCONTRO CON I GIOVANI E LE AUTORITÀ

Subito nel cuore del popolo di Timor Est, Papa Francesco non appena giunto nel piccolo Stato sull’isola di Timor ha già incontrato le autorità civili, politiche e anche i giovani cattolici presenti nell’unico Paese a maggioranza cattolica dell’Asia. Dopo le precedenti tappe in Indonesia e Papua Nuova Guinea, Papa Francesco prosegue il 45esimo Viaggio Apostolico (in Asia e Oceania) nella penultima nazione prima dell’obiettivo Singapore.



Con a fianco il presidente (appena rieletto) ed eroe della indipendenza di Timor Est, José Manuel Ramon-Horta, il Santo Padre ha iniziato la sua serie di incontri che lo vedranno a Dili fino a mercoledì 11 settembre 2024: centrale sarà la giornata di domani 10 settembre per il programma del Viaggio apostolico, quando Papa Francesco incontrerà le autorità cattoliche dell’isola e accoglierà poi l’intero popolo asiatico per la Santa Messa nella Spianata di Taci Tol alle ore 16.30 locali (le nostre 11.30). Come sempre, sarà disponibile la diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News per non perdere nessun passaggio del programma di Papa Francesco a Timor Est e Singapore.



LA PIAGA DEGLI ABUSI, IL “CASO BELO” E L’INVITO DI PAPA FRANCESCO: COSA HA DETTO A TIMOR EST

«Non dimentichiamo tanti bambini e adolescenti offesi nella loro dignità»: è sulla piaga della pedofilia che si concentra il discorso centrale di Papa Francesco a fianco del Presidente Ramon-Horta davanti all’intera comunità civile e politica. Non è un passaggio “casuale” quello sugli abusi visto che a Timor Est pende lo “scandalo” nazionale sull’altro eroe dell’indipendenza dall’Indonesia, il vescovo Premio Nobel Carlos Felipe Ximenes Belo: ritirato per motivi di salute appena a 54 anni, negli ultimi anni di ritiro in Portogallo è emersa l’inchiesta del Vaticano per accuse di pedofilia a suo carico.



Un caso che ha segnato la popolazione ma non ha tolto affatto la fiducia nella Chiesa, visto anche il grande sforzo profuso dal Vaticano con San Giovanni Paolo II (che a Timor Est vi andò in visita nel 1989 svelando al mondo intero la guerra e persecuzione subita dalla popolazione locale) per liberare il Paese dal giogo straniero. Ad oggi – come ricorda Vatican News – Timor Est è in proporzione alla popolazione lo Stato più cattolico del mondo: il 98% del milione e mezzo di cittadini è battezzato e il rapporto tra indipendenza e fede cristiana è tutt’altro che secondaria.

Questo non toglie l’interesse della Chiesa nel fare piena pulizia di ogni potenziale abuso pedofilo: nel suo discorso alla autorità, Papa Francesco ha ricordato come il fenomeno della pedofilia è purtroppo in crescita in tutto il mondo e ben al di fuori dalla Chiesa: «siamo chiamati ad agire con responsabilità per prevenire ogni tipo di abuso e garantire una crescita serena ai nostri ragazzi». Colpito dalla gioventù della cittadinanza con il 65% sotto i 30 anni di età, Papa Francesco si è rivolto anche alla popolazione del Timor Est sottolineando la ricchezza di questa giovanissima terra: dall’educazione alla promozione della cura per i minori, l’invito della Chiesa con Papa Francesco è sempre rivolto alla piena e assoluta dignità della persona. Con negli occhi di molti genitori ancora le piaghe della persecuzione e della guerra con l’Indonesia di 30 anni fa, il Timor Est ha saputo crescere e rinnovarsi non perdendo il legame originario con la fede cattolica in atto fin dal XVI secolo.

“PACE E DIALOGO, È POSSIBILE”: LA RICHIESTA DI PAPA FRANCESCO ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE

Come già visto nel recente viaggio in Indonesia e Papua Nuova Guinea, il Santo Padre “approfitta” delle tematiche locali per estendere l’invito e appello all’intera comunità internazionale: nel pieno delle tensioni per una duplice guerra che potrebbe anche “accendere” a breve un conflitto mondiale nucleare, la “barra” del Vaticano resta “dritta” nella promozione della pace e nel dialogo per superare le ostilità. L’esempio del Timor Est in questo viene assunto da Papa Francesco come testimonianza che una vera conciliazione è ancora possibile e per tutti: l’invito è che possa sempre prevalere il desiderio di pace, da un lato, a la «purificazione della memoria», dall’altro. Appuntamento a domani con la Santa Messa per il messaggio conclusivo alle persone di Timor Est che già oggi si arrampicavano letteralmente sulle case e sulle aiuole per provare a vedere il passaggio del Papa verso gli incontri a Dilli.