PAPA FRANCESCO ABBRACCIA E CONSOLA I GENITORI DI ANGELICA, 6 ANNI MORTA AL GEMELLI: “PREGHIAMO INSIEME”
Un pianto, l’abbraccio e la preghiera: c’è tutto in quei due minuti fuori dall’ospedale di Gemelli di Roma quando Papa Francesco ha accolto e abbracciato i genitori di Angelica Rugghia, la bimba romana di 5 anni morta nelle scorse ore a a causa di una malattia genetica congenita dalla nascita. Papà Matteo Rugghia e mamma Serena Subania hanno atteso il Santo Padre all’uscita dell’ospedale dove è stato ricoverato dallo scorso 29 marzo per una infezione respiratoria e sono letteralmente esplosi in pianto raccontandogli che solo poche ore prima la loro Angelica era salita in Paradiso.
Francesco ha ascoltato le parole della madre che, tra le lacrime, continuava a ripetere «Grazie, grazie…»: a quel punto, al culmine del pianto, il Santo Padre ha accarezzato e stretto in un abbraccio al petto la donna dandole un bacio sulla testa. In quei pochi secondi a tutti i presenti è sembrato si fosse fermato il tempo: davanti all’abbraccio che consola ciò che di per sé è inconsolabile come la perdita di un figlio, in aggiunta così piccolo come Angelica. Papa Francesco ha stretto poi anche il papà della piccola di 5 anni morta al Gemelli e ha sussurrato loro «Preghiamo per Angelica»: dopo la preghiera insieme, tenendo le mani dei genitori, ha dato loro la sua benedizione regalando alcuni Rosari.
LA STORIA DI ANGELICA, L’ABBRACCIO DI PAPA FRANCESCO E LA CAREZZA DI DIO
Le condizioni di Angelica sono peggiorate nelle ultime ore ma la sua malattia genetica, racconta don Luigi Lani – parroco di Casal Bertone (quartiere popolare nella periferia est di Roma), intervistato oggi dal “Messaggero” – aveva dato alla piccola solo pochi giorni di vita dopo la nascita: «Quando Angelica è nata, sei anni fa, le avevano diagnosticato solo poche settimane di vita. Stanotte ha chiuso gli occhi per sempre e per i genitori adesso è uno strazio infinto. Il Papa ha detto alla mamma che Angelica ci sarà sempre nel loro cuore e che li ringrazia per l’amore che ha sempre ricevuto», ha detto ancora il sacerdote che martedì celebrerà i funerali di Angelica Rugghia nella Capitale.
«Lei l’ha conosciuta perché nel 2019 è venuto a Casal Bertone, l’ha tenuta in braccio»: così il papà di Angelica ha raccontato a Papa Francesco di quella volta 4 anni fa quando effettivamente il Santo Padre l’aveva tenuta in braccio, era il 23 giugno 2019, durante le celebrazioni del Corpus Domini a Casal Bertone. Al termine del momento che passerà alla storia come uno dei più commoventi e struggenti del Pontificato di Papa Francesco, il Pontefice ha rincuorato mamma Serena, «l’ha abbracciata e le ha accarezzato la testa mentre lei singhiozzava disperata, straziata. Ma è stato un incontro provvidenziale, consolatorio. Angelica è davvero lassù che si assicura che in questo momento di buio i suoi genitori possano ricevere l’amore che a lei hanno sempre assicurato», conclude Don Lani al “Messaggero”. Quell’abbraccio risuona come la carezza “del Nazareno” (come diceva il grande Enzo Jannacci di cui si celebrano in questi giorni i 10 anni dalla sua scomparsa) per far sentire meno soli i cuori degli individui, anche davanti alla tragedia più grande che è la morte della propria piccola figlia.
Esta pareja perdió anoche a su hija.
Se han cruzado con el #Papa al salir del hospital. Las imágenes lo cuentan todoGracias a @deliacnn por el vídeo pic.twitter.com/yB611yKZjL
— Eva Fernández (@evaenlaradio) April 1, 2023
Vedere Papa Francesco uscire dal Gemelli e abbracciare due genitori che hanno appena perduto la propria bambina di cinque anni mi fa scendere le lacrime. Esiste la parola orfano, esiste la parola vedovo ma NON c’è parola per definire due genitori che perdono un figlio. Perché è… pic.twitter.com/aXvedh5QLM
— Matteo Renzi (@matteorenzi) April 1, 2023