L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO CONTRO L’ABUSO DEL POTERE NELLA GUERRA
«Ancora una volta l’umanità è minacciata da un abuso perverso del potere e degli interessi di parte, che condanna la gente indifesa a subire ogni forma di brutale violenza»: lo scrive Papa Francesco nel suo messaggio inviato per l’apertura delle Giornate Sociali Cattoliche Europee a Bratislava (17-20 marzo).
Nel pieno della guerra tra Russia e Ucraina e in vista dell’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria scelto dal Santo Padre per il prossimo 25 marzo, l’appello della Chiesa per la fine immediata del massacro entra nello specifico di cosa vi sta “dietro” l’orrore di una guerra. Scrive ancora il Papa: «Ciò che stiamo vivendo in queste ultime settimane non è quello che speravamo dopo la difficile emergenza sanitaria provocata dalla pandemia, che ci ha fatto sperimentare un segno di impotenza e di timore, assieme alla condizione di fragilità della nostra esistenza. La tragedia della guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa ci lascia attoniti; mai avremmo pensato di rivedere simili scene che ricordano i grandi conflitti bellici del secolo scorso». Francesco si rivolge in primis al popolo ucraino martoriato dalla guerra, «Il grido straziante d’aiuto dei nostri fratelli ucraini ci spinge a piangere con loro e a darci da fare per loro; a condividere l’angoscia di un popolo ferito nella sua identità, nella sua storia e tradizione». Non solo, è quel sangue versato e quelle lacrime dei bambini che si vedono dai principali teatri di guerra in Ucraina che lasciano impietriti al solo guardarli: «le sofferenze di donne e uomini che stanno difendendo la propria terra o scappando dalle bombe scuotono la nostra coscienza». Sempre nel messaggio inviato alle Giornate Sociali Cattoliche Europee, Papa Francesco lancia un nuovo appello affinché i “muri” diventino “porte” per i rifugiati.
UCRAINA, PAPA FRANCESCO CONTRO “LE FORZE DEL MALE”
Il Santo Padre invoca la comunità internazionale affinché possa essere rifondata una «nuova comunità mondiale partendo dall’Europa»: la guerra in Ucraina, infatti, «possa suscitare in questo senso una reazione di segno opposto, un impegno a rifondare un’architettura di pace a livello globale, dove la casa europea, nata per garantire la pace dopo le guerre mondiali, abbia un ruolo primario». È un vero e proprio invito quello del Papa al ritorno importante della politica, quella vera, «capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale». Citando l’enciclica “Fratelli Tutti”, Papa Francesco sottolinea come la guerra che lascia il mondo peggiore «è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa alle forze del male, possa suscitare in questo senso una reazione di segno opposto, un impegno a rifondare un’architettura di pace a livello globale, dove la casa europea, nata per garantire la pace dopo le guerre mondiali, abbia un ruolo primario». Soccorrere la popolazione ucraina ma non solo, il Papa non dimentica il ruolo e le esistenze dei giovani soldati russi impegnati in una follia originata dalla “mala politica”: «Pensiamo ai soldati che sono inviati al fronte giovanissimi, soldati russi, poveretti. Pensiamo a tanti soldati giovani ucraini. Pensiamo ai giovani, alle bambine e ai bambini. Questo succede vicino a noi e il Vangelo ci chiede di non guardare da un’altra parte che è l’atteggiamento più pagano dei cristiani», conclude il Pontefice affidando l’intera complicata situazione alla materna intercessione della Madre della Chiesa e Regina della pace, e alla protezione delle Sante e dei Santi patroni d’Europa.