L’INVOCAZIONE DI PAPA FRANCESCO PER LA PROTEZIONE DI EDITH STEIN AL POPOLO UCRAINO
Nella prima Udienza Generale dopo la storica GMG a Lisbona, Papa Francesco è tornato a invocare la pace in Ucraina, invocando l’intercessione di Santa Teresa Benedetta dalla Croce: il 9 giugno la Chiesa infatti celebra come Santo del giorno Edith Stein, la celebre filosofa ebrea convertita al cristianesimo e morta martire nel campo di concentramento nazista di Auschwitz (canonizzata poi come Santa Teresa Benedetta della Croce da Papa Wojtyla nel 1998).
E così al termine dell’Udienza Generale dove Papa Francesco aveva ricordato che «in Ucraina e in altri luoghi del mondo si combatte, e mentre in certe sale nascoste si pianifica la guerra – è brutto questo: si pianifica la guerra», il Santo Padre ha invocato l’intercessione della Santa compatrona d’Europa: «Oggi (ieri, ndr) celebriamo la festa commemorazione di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), Vergine e Martire, Compatrona d’Europa: la sua testimonianza stimoli l’impegno a favore del dialogo e della fratellanza tra i popoli e contro ogni forma di violenza e di discriminazione. Alla sua intercessione affidiamo la cara popolazione Ucraina, perché possa presto ritrovare la pace».
SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE E IL MARTIRIO PER LA PACE
Edith Stein fu una delle menti più brillanti nel mondo della cultura e filosofia tedesca nei primi anni del Novecento, nata ebrea ma commossa dall’incontro cristiano tanto da convertirsi ancora in gioventù: è entrata nell’Ordine delle Carmelitane Scalze ma anni dopo venne catturata assieme alla sorella – proprio per le loro origini ebraiche – nel convento di Echt, in Olanda, e deportata nel lager di Auschwitz. Davanti alla “fabbrica della morte” la futura martire Santa Teresa Benedetta della Croce perse la vita nelle camere a gas il 9 agosto del 1942: ben 57 anni dopo, San Giovanni Paolo II volle proclamarla compatrona d’Europa per innalzare «sull’orizzonte del vecchio Continente un vessillo di rispetto, di tolleranza, di accoglienza e formare una società veramente fraterna».
Nel ricordarla oggi con l’affidamento della speciale protezione sulla pace in Ucraina, Papa Francesco intende sottolineare quel legame inscindibile tra pace ed Europa che la storia di Edith Stein incarna ancora oggi: durante le catechesi dell’Udienza Generale, il Pontefice ricorda l’Europa in guerra che sembra aver smarrito la via del dialogo e della fraternità. Quella stessa Europa – con l’Occidente – che ha ribadito nella consacrazione di aver affidato al «Cuore Immacolato di Maria». Una donna che ha saputo incarnare realmente l’immagine della “pace” vera, quella guadagnata grazie alla croce di Cristo in dono per l’umanità: come scriveva la Santa filosofa Edith Stein nel suo testamento spirituale il 9 giugno 1939, «Già ora accetto con gioia, in completa sottomissione e secondo la Sua santissima volontà, la morte che Iddio mi ha destinato. Io prego il Signore che accetti la mia vita e la mia morte […]. In modo che il Signore venga riconosciuto dai Suoi e che il Suo regno venga in tutta la sua magnificenza per la salvezza della Germania e la pace del mondo».