PAPA FRANCESCO AI SEMINARISTI: “MOSTRATE A TUTTI CHE DIO È PRESENTE”
Mostrare al mondo intero che non solo Dio è presente ma che si è accompagnati costantemente nel percorso di continua testimonianza di fede: lo ha detto Papa Francesco parlando con seminaristi, futuri preti e sacerdoti del seminario “Saint Mary” di Cleveland, in visita in Vaticano lo scorso 6 marzo 2023 per la celebrazione del 175° anniversario della fondazione dello stesso Seminario. Incanalando le riflessioni sul percorso per divenire autentici sacerdoti della Chiesa di Cristo sulla scia del Sinodo sulla sinodalità, Papa Francesco si dice lieto di sapere che il Seminario di Cleveland «continua a rispondere alle esigenze attuali della Chiesa, educando e formando diaconi e ministri laici per aiutare i membri del Popolo santo di Dio nel vivere la loro chiamata ad essere discepoli missionari».
Tale chiamata, aggiunge il Santo Padre, assume una importanza sempre maggiore «alla luce del percorso sinodale che tutta la Chiesa ha intrapreso». Camminare con l’altro nell’ascolto di Dio è, per Papa Francesco, la modalità concreta e viva ancora oggi dopo 2023 anni dalla nascita di Gesù per «diventare segni vivi di Gesù presente nel mondo»: manifestare che Gesù è presente non con “discorsi” o “precetti” prima di tutto, ma con la presenza viva della compagnia umana che la Chiesa incarna da due millenni per libero e gratuito volere del Signore.
“LE 3 CARATTERISTICHE DEL PROCESSO SINODALE”: LA FORMAZIONE DEI PRETI SECONDO PAPA FRANCESCO
Sono tre in tutto le caratteristiche illustrate da Papa Francesco davanti ai seminaristi in Vaticano del processo sinodale che sono anche essenziali per la formazione come futuri sacerdoti e ministri del Vangelo: l’ascolto, il camminare insieme e la testimonianza. A partire dal primo criterio che aiuta a condurre verso l’ordinazione e il servizio pastorale, Papa Bergoglio spiega «Sappiamo che da soli non possiamo fare nulla perché “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Sal 127,1). Questa consapevolezza ci chiama a fare spazio ogni giorno della nostra vita al Signore, a meditare la sua Parola, a trovare luce per il nostro cammino attraverso l’aiuto di un accompagnamento spirituale, e soprattutto a trascorrere del tempo con Lui in preghiera, ascoltandolo in silenzio davanti al Tabernacolo». Ascoltare la voce di Dio nel proprio cuore assieme al discernimento della sua volontà è elemento «indispensabile per la nostra crescita interiore, soprattutto quando ci troviamo di fronte a compiti urgenti e difficili». Da ultimo, il Papa rileva come l’ascolto del Signore comporti anche la risposta di fede a tutto quanto Egli ha rivelato e che la Chiesa trasmette.
La seconda caratteristica del percorso sinodale è il “camminare insieme”: «Il vostro tempo di formazione in seminario è un’opportunità per approfondire lo spirito di comunione fraterna, non solo tra di voi, ma anche con il vostro Vescovo, col presbiterio della Chiesa locale, con i consacrati e i fedeli laici, così come con la Chiesa universale. Dobbiamo riconoscerci parte di un unico grande Popolo che ha ricevuto le promesse di Dio come un dono, non come un privilegio». Allo stesso modo, la vocazione sacerdotale è un dono da mettere al servizio dell’annuncio cristiano per l’edificazione del Regno di Dio: «il buon pastore cammina insieme al gregge: a volte davanti, per indicare la strada; a volte in mezzo, per incoraggiare, e a volte dietro, per accompagnare quelli che fanno più fatica. Ricordatevi sempre che è importante camminare con il gregge, mai separati da esso». Da ultimo, la terza caratteristica è la testimonianza: «La Chiesa ha bisogno del vostro entusiasmo, della vostra generosità e del vostro zelo per mostrare a tutti che Dio è sempre con noi, in ogni circostanza della vita. Prego affinché, nelle varie forme di apostolato educativo e caritativo in cui siete già impegnati, siate sempre segno di una Chiesa in uscita (cfr Evangelii gaudium, 20), testimoniando e condividendo l’amore misericordioso di Gesù con tutti i membri della famiglia umana, specialmente i poveri e i bisognosi».