L’INTERVISTA DI PAPA FRANCESCO AL TG1: LE RISPOSTE SUL SINODO E I PROBLEMI “TEOLOGICI”
Non solo guerra: Papa Francesco nella lunga intervista al Tg1 con il direttore Gian Marco Chiocci ha parlato di tutti i temi più urgenti dell’attualità politica e religiosa, riservando però una discreta parte anche al futuro della Chiesa in uscita dopo la penultima sessione del Sinodo sulla Sinodalità, chiusa lo scorso 29 ottobre dopo un mese di lavori in Vaticano. Dal celibato dei preti alle ordinazioni femminili, dal rapporto con i fedeli gay fino al tema scabroso della lotta alla pedofilia: Papa Francesco non si è tirato indietro e ha risposto punto su punto facendo ben capire come la Chiesa dopo il Sinodo sarà comunque in “movimento” verso il futuro e non salda sull’”indietro”, come ha ripetuto più volte il Pontefice («gli “indietristi” non accettano che la Chiesa vada avanti, che sia in cammino»).
A domanda diretta sul primo bilancio da trarre sul Sinodo, Papa Francesco ha sottolineato con soddisfazione del clima di assoluta libertà avuto durante il quasi mese di lavori in Vaticano: «si è riuscito a fare un documento finale, che va studiato in questa seconda parte per la prossima seduta a ottobre, come quello della famiglia, anche questo è un Sinodo in due tappe. Credo che siamo arrivati proprio a quell’esercizio della sinodalità che san Paolo VI aveva voluto alla fine del Concilio perché si era accorto che la Chiesa dell’Occidente aveva perso la dimensione sinodale che invece hanno gli orientali». Sulla pedofilia invece Bergoglio ammette che vi sia ancora molto lavoro da fare per ripulire la piaga purtroppo presente anche all’interno della Chiesa (ma non solo): «Ratzinger ha fatto molto per combatterla e noi stiamo continuando, c’è ancora molto da fare». Papa Francesco spiega il coraggio avuto da Benedetto XVI la piaga degli abusi, «sia di coscienza, sia sessuale, sia di qualsiasi cosa, non va tollerato. E’ contrario al Vangelo, il Vangelo è il servizio non l’abuso e noi vediamo tanti episcopati che hanno fatto un bel lavoro per studiare gli abusi sessuali ma anche gli altri. Noi non abbiamo la cultura di lavorare contro gli abusi: per esempio la statistica che ho ricevuto da un’entità internazionale che lavora su questo, dal 42 al 46 per cento degli abusi sono in famiglie o nei quartieri e la gente ha l’abitudine di coprire tutto. E’ brutto questo, è brutto». Qui di seguito le risposte date da Papa Francesco sui tre principali “problemi” a livello teologico che hanno segnato anche il percorso del Sinodo dei Vescovi:
CELIBATO PRETI, PAPA FRANCESCO: “NON VOGLIO PRETI ZITELLI”
In merito alla possibilità di abolire il celibato dei preti come regola strutturale all’interno della Chiesa, Papa Francesco non si dice del tutto concorde ma non tanto per una questione “morale” bensì per quello che lui stesso definisce come un “problema teologico”: «è una legge che può essere tolta, non c’è problema. Non credo che aiuti. Perché il problema è un altro. Non aiuta». Quello che il Papa riconosce è che senza il celibato obbligatorio, forse si toglierebbe quella brutta pratica che lui definisce come la “spiritualità da zitelli”: «alcuni preti sono ‘zitella’, Il prete deve essere padre, deve essere inserito in una comunità. Alle volte, questo mi preoccupa tanto, quando il prete guarda se stesso dentro e si fa una figura di sacro. Questo non mi piace perché perde il contatto».
COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO SUL FUTURO DELLE DONNE NELLA CHIESA: “LE ORDINAZIONI…”
In merito al tema delle donne prete e in generale del ruolo per la donna all’interno della Chiesa, l’ultimo Sinodo ha visto una prima volta storica con la partecipazione e il voto per il documento finale di alcune donne, sia suore che laiche. Papa Francesco al Tg1 spiega però nel dettaglio il perché sia contrario alle ordinazioni femminili: «ordinazioni? Lì c’è un problema teologico, non un problema amministrativo. Le donne possono fare di tutto nella Chiesa anche si può avere una Governatrice, non c’è problema. Ma dal punto di vista teologico, ministeriale, sono cose diverse». Secondo il Pontefice è il principio petrino che vale, sul tema della giurisdizione, mentre poi prevale il principio mariano «che è quello più importante perché la Chiesa è donna, la Chiesa è sposa non è maschio la Chiesa, è donna. Ci vuole una teologia per capire questo e il potere della Chiesa donna e delle donne nella Chiesa è più forte e più importante di quello dei maschi ministri. E’ più importante Maria che Pietro, perché la Chiesa è donna. Ma se noi vogliamo ridurre questo al funzionalismo, perdiamo». Poi Papa Francesco cita i tanti casi di donne presenti con ruoli di prestigio nella Santa Sede ma resta di base la questione teologica ribadita: «per esempio in Vaticano ci sono più donne nel lavoro, per esempio la vicegovernatrice dello Stato Vaticano è una donna, una suora, e il governatore ha un ruolo più generico ma quella che comanda è lei».
FEDE E LGBTQ, LE PAROLE DEL PAPA AL TG1
Chiosa finale sul tema degli omosessuali dopo le polemiche sollevate (da sinistra) per la mancanza nel documento finale del Sinodo della sigla ‘LGBTQ’: al direttore del Tg1 Papa Francesco spiega i vari lavori svolti al Sinodo sulla questione, «Quando io dico tutti, tutti, tutti, sono le persone. La Chiesa riceve le persone, tutti e non si domanda come sei. Poi dentro ognuno cresce e matura nella sua appartenenza cristiana. E’ vero che oggi è un po’ alla moda parlare di questo. La Chiesa riceve tutti. Un’altra cosa è quando ci sono delle organizzazioni che vogliono entrare. Il principio è questo: la Chiesa riceve tutti coloro che possono essere battezzati. Le organizzazioni non possono essere battezzate. Le persone sì».