PAPA FRANCESCO ALL’ASSEMBLEA DELLA CEI: PACE, MIGRANTI E POVERI, LE SFIDE DELLA CHIESA

Al via per la 77esima Assemblea Generale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha partecipato anche Papa Francesco nell’aula originaria usata prima della pandemia, ovvero quella del Sinodo in Vaticano. Un dialogo a porte chiuse, anche qui come da tradizione per il Pontificato di Bergoglio, con i vescovi italiani che hanno rivolto una ventina di domande sui temi centrali e le sfide della Chiesa. Con l’immancabile umorismo, Papa Francesco ha anche aggiornato ai prelati sulle sue condizioni di salute: ha scherzato sulle “improbabili al momento” onoranze funebri.



Come riportano le cronache di “Avvenire” e di “Vatican News”, Papa Francesco ha affrontato tutti i temi cardine del presente e futuro della Chiesa: dalla guerra alla povertà, dalla famiglia all’immigrazione, con l’invito alla evangelizzazione nel semplice nome del Signore. «Per noi la pace non è solo un auspicio, ma è la realtà stessa della Chiesa, che germina – come il segno di pace – dall’Eucaristia e dal Vangelo. La Chiesa e i cristiani credono nella pace, siamo chiamati a essere tutti operatori di pace, ancora di più nella tempesta terribile dei conflitti», lo ha detto oggi il cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, sulla scia di quanto discusso con Papa Francesco (e dopo essere stato incaricato di seguire la missione di pace del Vaticano per la pace in Ucraina). «Il Papa – ha spiegato a TV2000 il vescovo segretario generale della Conferenza episcopale, monsignor Giuseppe Baturi ha sottolineato l’urgenza di un nuovo slancio di evangelizzazione che passa attraverso una testimonianza credibile». Sul tema dei migranti Papa Francesco ha ringraziato l’azione della CEI per l’accoglienza di migranti e rifugiati e ha donato a tutti i vescovi presenti il libro “Fratellino”, volume che racconta la vita del migrante Ibrahima Balde, trascritta dal poeta Amets Arzallus Antia.



FAMIGLIA E GENDER, “ABOLISCE LE DIFFERENZE”: IL DIALOGO CON PAPA FRANCESCO

Dopo aver dato il proprio saluto ai vescovi dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione di questi giorni, Papa Francesco si è concentrato sugli “stimoli” da attuare per gli anni a venire della Chiesa Cattolica, non solo italiana. «I vescovi sono chiamati ad avere compassione dell’uomo, soprattutto nelle situazioni di difficoltà e bisogno. Siamo stati incoraggiati a proseguire su questa strada che trova nel cammino sinodale un alveo privilegiato di confronto e lavoro», ha detto ancora Mons. Baturi al termine dei lavori dell’Assemblea CEI con Papa Francesco. «C’è stato un confronto a cuore aperto sui temi più attuali – ha confermato all’Avvenire il vescovo di Teggiano-Policastro, Antonio De Lucacome l’emigrazione, l’accoglienza, l’attenzione che come pastori dobbiamo porre non solo in termini di emergenza, dato che è un problema strutturale. E non è mancata la riflessione sul rapporto della Chiesa italiana con il denaro e la relazione con la povertà».



Richiamando poi al percorso centrale della Sinodalità – «con san Paolo VI, si giunge ora a maturazione con la visione di una Chiesa tutta sinodale» – il Santo Padre non ha lesinato commenti e giudizi sulla situazione emergenziale della famiglia: «è ritornata in alcune domande la questione culturale dell’epoca odierna, cioè i temi forti che riguardano l’antropologia e la visione unificante che certa cultura vuole portare avanti a scapito della realtà», ha raccontato il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Papa Francesco ha affrontato con i vescovi CEI il problema dell’ideologia gender, ovvero «la tendenza ad abolire le differenze, il che innesca derive pericolose».