«La vita va difesa dal concepimento alla morte naturale»: Papa Francesco ritorna sulla tematica dell’aborto e si conferma intransigente sull’interruzione della gravidanza e la morte del feto. Non vi sarebbe nulla di “incredibile” che il Santo Padre della Chiesa Cattolica difenda la vita dalla “cultura dello scarto” e dalle teorie abortiste, eppure la secolarizzazione dei tempi moderni (e le discussioni politiche ancora oggi in Italia) pongono giustamente all’attenzione l’incessante volontà di Bergoglio di ribadire il Vangelo di Cristo in merito alla difesa della vita.



«Su richiesta della fondazione polacca ‘Sì alla vita’, oggi ho benedetto le campane che portano il nome: ‘La voce dei non nati”», ha spiegato oggi in Udienza Generale il Santo Padre, salutando i fedeli polacchi al termine della conferenza. «Sono destinate all’Ecuador e all’Ucraina. Per queste nazioni – osserva ancora Francesco – e per tutti siano segno di impegno in favore della difesa della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. Che il loro suono annunci al mondo il ‘Vangelo della vita‘, desti le coscienze degli uomini e il ricordo dei non nati. Affido alla vostra preghiera ogni bambino concepito, la cui vita è sacra e inviolabile».



L’APPELLO DEL PAPA IN UDIENZA GENERALE

Poco prima dell’affondo sull’aborto, nella catechesi all’Udienza Generale, Papa Francesco aveva sottolineato la centralità dello Spirito Santo nella vita cristiana: «ancora oggi, molti sono alla ricerca di sicurezze religiose prima che del Dio vivo e vero, concentrandosi su rituali e precetti piuttosto che abbracciare con tutto sé stessi il Dio dell’amore. E questa è la tentazione dei nuovi fondamentalisti, di coloro ai quali sembra la strada da percorrere faccia paura e non vanno avanti ma indietro perché si sentono più sicuri: cercano la sicurezza di Dio e non il Dio della sicurezza. Per questo Paolo chiede ai Galati di ritornare all’essenziale, a Dio che ci dà la vita in Cristo crocifisso». Il Vangelo di Gesù è destinato a tutti e non ad alcuni “privilegiati” o “meritevoli”: ancora Francesco, «fu proprio la constatazione che lo Spirito Santo scendeva sopra tutti e che la sua grazia operava senza esclusione alcuna a convincere anche i più restii tra gli Apostoli che il Vangelo di Gesù era destinato a tutti e non a pochi privilegiati. E quelli che cercano la sicurezza, il piccolo gruppo, le cose chiare come allora, si allontanano dallo Spirito, non lasciano che la libertà dello Spirito entri in loro. Così, la vita della comunità si rigenera nello Spirito Santo; ed è sempre grazie a Lui che alimentiamo la nostra vita cristiana e portiamo avanti la nostra lotta spirituale».

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