Il Papa condanna l’uso delle armi nucleari e loda la scelta del Kazakhistan di rinunciare a questo tipo di armamenti. “Il Kazakhistan ha fatto scelte molto positive, come quella di dire no alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali. In questo è stato coraggioso. In un momento in cui questa tragica guerra ci porta a che alcuni pensino alle armi nucleari, quella pazzia!, questo Paese ha detto ‘no’ alle armi nucleari”. Così si è espresso il Pontefice nel corso dell’udienza in Piazza San Pietro.



Papa Francesco è da poco ritornato proprio dal Kazakhistan, in cui si era recato per prendere parte al settimo Congresso dei Leader delle religioni mondiali e tradizionali. Un’iniziativa che “si presenta al mondo come luogo di incontro e di dialogo, in questo caso a livello religioso, e quindi come protagonista nella promozione della pace e della fratellanza umana” e che mette “le religioni al centro dell’impegno per la costruzione di un mondo in cui ci si ascolta e ci si rispetta nella diversità”. E questo, afferma, “non è relativismo, no. È rispettarsi”. Il Pontefice ha lodato il Kazakhistan non solo per la rinuncia alle armi nucleari ma anche per proporre “una strada di civiltà che tenga insieme politica e religione, senza confonderle né separarle, condannando nettamente fondamentalismi ed estremismi”.



Papa Francesco: “Kazakhistan terra d’incontro, Croce di Cristo ancora di salvezza”

I momenti solenni sono importanti, ma poi è l’impegno quotidiano, è la testimonianza concreta che costruisce un mondo migliore per tutti” ha detto il Pontefice in Piazza San Pietro, di ritorno dal Kazakhistan. Nel corso del suo viaggio in questo Stato che ha rinunciato alle armi nucleari, spiega lo stesso Papa Francesco, ha voluto mettere in risalto la sua vocazione “ad essere Paese dell’incontro: in esso, infatti, convivono circa centocinquanta gruppi etnici e si parlano più di ottanta lingue. Questa vocazione, che è dovuta alle sue caratteristiche geografiche e alla sua storia, è stata accolta e abbracciata come un cammino, che merita di essere incoraggiato e sostenuto”.



In un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la Croce di Cristo rimane l’ancora di salvezza – ha detto Papa Francesco ai fedeli durante la sua udienza – segno della speranza che non delude perché fondata sull’amore di Dio, misericordioso e fedele. A Lui va il nostro ringraziamento per questo viaggio, e la preghiera affinché esso sia ricco di frutti per il futuro del Kazakhistan e per la vita della Chiesa pellegrina in quella terra”.