LA PREFAZIONE DI PAPA FRANCESCO AL LIBRO DI BENEDETTO XVI

Alla vigilia dei funerali solenni celebrati domani mattina in San Pietro, Papa Francesco rende onore a Benedetto XVI nella prima Udienza Generale del nuovo anno e pure firmando la prefazione al libro del Papa Emerito Joseph Ratzinger “Dio è sempre nuovo. Pensieri spirituali” in uscita il prossimo 14 gennaio per Editrice Vaticana. «Sono lieto che il lettore possa avere tra le mani questo testo di pensieri spirituali del compianto Papa Benedetto XVI. Il titolo già esprime uno degli aspetti più caratteristici del magistero e della stessa visione della fede del mio predecessore: sì, Dio è sempre nuovo perché Lui è fonte e ragione di bellezza, di grazia e di verità. Dio non è mai ripetitivo, Dio ci sorprende, Dio porta novità. La freschezza spirituale che traspare da queste pagine lo confermano con intensità», inizia così il pensiero siglato Papa Jorge Mario Bergoglio per il predecessore che domani mattina verrà salutato per un’ultima volta in Piazza San Pietro.



Francesco entra nello specifico del modo di comunicare Cristo che aveva il grande Papa Emerito: «Benedetto XVI faceva teologia in ginocchio. Il suo argomentare la fede era compiuto con la devozione dell’uomo che ha abbandonato tutto se stesso a Dio e che, sotto la guida dello Spirito Santo, cercava una sempre maggior compenetrazione del mistero di quel Gesù che lo aveva affascinato fin da giovane». Papa Ratzinger sapeva far interagire cuore e ragione, pensieri e affetti, razionalità ed emozione: «costituisce un modello fecondo su come poter raccontare a tutti la forza dirompente del Vangelo». Come dimostra ancora una volta questo suo ultimo grande lascito scritto, Benedetto XVI ha saputo concedere sempre nuova profondità alla fede cristiana: «“Dio è un evento di amore”, espressione che da sola rende giustizia con pienezza di una teologia sempre armoniosa tra ragione e affetto».



PAPA FRANCESCO IN UDIENZA GENERALE: “BENEDETTO XVI UN GRANDE MAESTRO ACUTO E GARBATO”

La grande profondità teologica, l’enorme valore culturale – come quando nella veglia di preghiera a Colonia, nel 2005, Benedetto XVI rivolge ai giovani della GMG una domanda in pieno rimando a Fëdor Dostoevskij “Che cosa mai potrebbe salvarci se non l’amore?” – e soprattutto la costante testimonianza di fede nella bontà di Cristo: tutto questo concorreva alla profondità di pensiero e opere di Joseph Ratzinger, come Papa Francesco celebra ancora in fondo alla sua prefazione. «Quello di Benedetto XVI è e rimarrà sempre un pensiero e un magistero fecondo nel tempo, perché ha saputo concentrarsi sui riferimenti fondamentali della nostra vita cristiana: anzitutto, la persona e la parola di Gesù Cristo, inoltre le virtù teologali, ovvero la carità, la speranza, la fede. E di questo tutta la Chiesa gliene sarà grata. Per sempre», scrive il Pontefice sottolineando il valore di aiuto e sostegno alla ricerca di Dio che ha rappresentato (e rappresenterà per sempre) il Magistero di Benedetto.



Prima di prendere commiato, il Santo Padre rileva come Benedetto XVI abbia saputo cogliere la pienezza della nostra esistenza, «ci ha ricordato con la parola e l’esempio Benedetto XVI, si trova solo nell’incontro personale con Gesù Cristo, il Vivente, il Logos incarnato, la rivelazione piena e definitiva di Dio, che in Lui si manifesta Amore fino alla fine». Aprendo la prima Udienza Generale del 2023 in Vaticano, a poche ore dai funerali di domani mattina (ore 9.30 in una Piazza San Pietro blindatissima) e mentre prosegue l’afflusso di pellegrini da ogni parte del mondo per rendere onore alla salma di Joseph Ratzinger, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della catechesi di Benedetto XVI all’intera Chiesa Cattolica: «Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere».