IL MOTU PROPRIO DI PAPA FRANCESCO SU SPESE E APPALTI

Dagli appalti alle singole spese straordinarie dei Dicasteri, fino alla generale gestione della spesa economica in Vaticano: stamane Papa Francesco ha firmato e pubblicato un doppio motu proprio” – lettera apostolica “di propria iniziativa” – che prosegue il lavoro cominciato fin dall’inizio del suo Magistero per ristrutturare e “rivoluzionare” la Segreteria per l’Economia (e in generale l’intero capitolo di spesa presso la Santa Sede). Un doppio intervento siglato da Papa Francesco in data 16 gennaio persegue quanto già fissato nella precedente Costituzione Apostolica “Praedicate Evangelium” in vigore dal 5 giugno 2022.



La prima lettera apostolica in forma di “motu proprio” arriva a modificare il precedente motu proprio del 19 maggio 2020, “sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Modificate anche le relative norme e la tutela giurisdizionale del cosiddetto “Codice degli appalti” in Vaticano. «Per meglio armonizzare l’esercizio odierno del servizio della Curia con il cammino di evangelizzazione, che la Chiesa […] sta vivendo (Praedicate Evangelium), proseguendo nel percorso intrapreso per favorire la trasparenza, il controllo e la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici, al fine di consentire una più efficace applicazione di quanto stabilito, considerate le osservazioni delle Istituzioni curiali, degli Uffici della Curia Romana, delle Istituzioni collegate alla Santa Sede o che ad essa fanno riferimento, e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e valutata, altresì, l’esperienza maturata in questi anni, dispongo quanto segue», scrive il Santo Padre nella lettera moto proprio del gennaio 2024.



L’intento di questa lettera di Papa Francesco è quello di proseguire nel discorso in favore della trasparenza e del controllo, con anche «la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici»: il tutto tenendo conto delle osservazioni delle Istituzioni collegate alla Santa Sede per adottare un’applicazione sempre più efficace delle norme sugli appalti. In particolare, nel primo articolo al paragrafo 2 – riporta Vatican News – acquisisce le maggiori novità rispetto al precedente motu proprio in 4 punti sostanziali: l’impiego sostenibile dei fondi interni, la trasparenza della procedura di aggiudicazione, la parità di trattamento e la non discriminazione degli offerenti, la promozione di una concorrenza efficace tra gli offerenti, in particolare mediante misure in grado di contrastare gli accordi illeciti in materia di concorrenza e la corruzione. Qui il testo integrale della lettera “motu proprio” di Papa Francesco sulle regole per gli appalti



SPESE STRAORDINARIE DICASTERI: IL SECONDO MOTU PROPRIO FIRMATO DA PAPA FRANCESCO

Per quanto riguarda invece la seconda lettera in forma motu proprio, Papa Francesco arriva a ridefinire i limiti e le modalità dell’ordinaria amministrazione dei dicasteri della Santa Sede. Si tratta di 3 articoli sostanziali in cui, sempre seguendo la linea di rinnovamento della Praedicate Evangelium, viene stabilito che un ente vaticano è sempre tenuto a richiedere l’approvazione del prefetto della Segreteria per l’Economia quando un atto di spesa superi il 2% dei costi totali dell’ente stesso.

Si stabilisce come in ogni caso, spiega la lettera, «per gli atti il cui valore è inferiore a 150 mila euro non si richiede approvazione»: in un altro punto nodale del documento viene fissato a 30 giorni il limite per la ricezione dell’approvazione, oltre i quali anche la mancata risposta equivale all’accoglimento dell’istanza, e in ogni caso si afferma che «tale procedura deve concludersi entro e non oltre i quaranta giorni». Qui il testo integrale della lettera “motu proprio” sulle spese straordinarie in Vaticano