LA GUERRA MONDIALE È LA MINACCIA PER TUTTI: IL MONITO DI PAPA FRANCESCO DAVANTI AL CORPO DIPLOMATICO
A pezzi o “globale”, la guerra mondiale che rischia di emergere all’orizzonte è la più grande minaccia all’umanità dalla fine del secondo conflitto mondiale nella prima parte del Novecento: Papa Francesco nel suo discorso di auguri al Corpo Diplomatico presso il Vaticano ha riannodato i fili degli ultimi giorni intensi vissuti tra le celebrazioni del Natale e dell’Epifania, assieme all’inaugurazione del Giubileo 2025 dedicato alla speranza.
Ed è proprio al “valore” insegnato e incarnato da Gesù che Papa Francesco rimanda nel valutare gli scenari internazionali pur se molto foschi all’orizzonte: «davanti alla concreta minaccia di una guerra mondiale», resta pur sempre la vocazione della diplomazia per poter favorire il dialogo con tutti, anche coloro che vengono considerati più «scomodi» o non legittimati ai negoziati. Non fa nomi ma l’invito del Papa sembra guardare molto alla Russia di Putin, o agli altri attori in Medio Oriente coinvolti nella grave guerra contro Israele. L’unica via per poter «spezzare le catene di odio e vendetta», aggiunge Papa Francesco, è proprio una diplomazia di pace che possa superare il rischio concreto di una guerra mondiale a tutti gli effetti.
IL GIUBILEO, LA DIPLOMAZIA DELLA SPERANZA E IL DIALOGO CON TUTTI: COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO AGLI AMBASCIATORI DEL VATICANO
Il tema della pace e della diplomazia non è però considerabile se si rimane su un piano teorico, su un pur lodevole intento di pacificazione: rivolgendosi sempre agli ambasciatori giunti in udienza in Vaticano, Papa Francesco sottolinea il richiamo antichissimo già presente con il profeta Isaia nell’Antico Testamento. «Serve una diplomazia della speranza», rileva il Santo Padre nel contrastare le “nubi dense” della guerra mondiale, spazzabili via da questo «rinnovato vento di pace».
La Chiesa di Cristo incarna questa vocazione alla diplomazia di speranza, unico “antidoto” testimoniato dall’esperienza cristiana nel corso della storia umana contro le minacce di guerre e violenze globali: il Giubileo 2025 dedicato al tema della speranza rappresenta proprio questo tentativo del Vaticano di comunicare la gioia e la verità della pace, «siamo tutti invitati ad essere pellegrini di speranza, in cammino per costruire un futuro di pace». Fin dall’annuncio del Santo Natale alle origini della storia, Dio si mostra e comunica al mondo con il proprio “messaggio” di speranza e di verità: la diplomazia della speranza testimoniata dal Giubileo in questi mesi, davanti alle minacce di guerra mondiale, è prima di tutto una diplomazia della “verità”. Si può comunicare solo se il fine e l’origine è il senso di verità: «Comunicazione, dialogo, e impegno per il bene comune richiedono la buona fede e l’adesione a un linguaggio comune», ribadisce Papa Francesco.
Una verità, un dialogo ma anche un perdono: non si può parlare e trattare di pace senza la porta aperta della misericordia, come ha già realizzato nel corso della storia il cristianesimo: dall’ucraina al Medio Oriente serve una diplomazia della speranza e, in un’ultima analisi, di libertà e di giustizia, elementi ineliminabili nella dimensione di pace e salvezza davanti all’imperare del male. Il Giubileo è un tempo di grazia in cui recuperare quel dono unico della speranza offerto da Gesù fin dalla Natività: «che la speranza fiorisca nei nostri cuori e il nostro tempo trovi la pace che tanto desidera».