IL MONITO DI PAPA FRANCESCO SULLE “TROPPE UNIVERSITÀ PONTIFICIE A ROMA: “METTETEVI IN RETE”
Ha fatto un po’ specie vedere Papa Francesco in un incontro ufficiale in Vaticano, offrire un “fuori programma” piuttosto curioso tenuto a braccio: mentre intratteneva la delegazione di professori e archeologi dello Studium Biblicum Franciscanum – Università francescana con sede a Gerusalemme ma integrante della Pontificia Università Antonianum di Roma (di cui costituisce la Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia) – il Santo Padre si è fermato per annotare ai presenti un invito piuttosto particolare.
«Approfitto dell’occasione per dire che ci sono troppe Università ecclesiastiche a Roma. Voi dovete mettervi d’accordo e fare qualche forma di unità»: per Papa Francesco occorrono nuove intuizioni, come unità nei piani di studio o comunque un accordo tra le varie Università pontificie in modo da porre quella «rete in grado di portare una sinergia effettiva, stabile e organica tra le istituzioni accademiche». L’input di Papa Francesco viene da lontano in quanto era già contenuto nella Costituzione Apostolica del 2017 per «un rinnovamento saggio e coraggioso degli studi ecclesiastici». Come annota il “Corriere della Sera”, sono in tutto 22 le Università legate al Vaticano con complessivamente 16mila studenti iscritti: oltre alla Pontificia Università Antonianum di Roma, si segnalano anche Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica, Pontificia Università San T. d’Aquino, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Pontificio Istituto di Teologia Morale Alfonsianum, Pontificia Università Lateranense, Pontificio Istituto Biblico, Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, Università Pontificia Salesiana, Pontificio Istituto di Musica Sacra, Pontificio Istituto di Teologia della Vita Consacrata, Pontificia Università Urbaniana, Pontificio Istituto Orientale, Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo I, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Pontificia Università della S. Croce.
GLI STUDI E LA VITA CRISTIANA: COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO, IL TESTO DELL’INCONTRO
Poco dopo aver parlato in udienza privata con il Patriarca latino di Gerusalemme Card. Pizzaballa, Papa Francesco si è concentrato nel discorso con i membri dello Studium Biblicum Franciscanum sottolineando la diretta “dipendenza” dalla volontà di san Francesco per l’amore ai testi biblici: «Sono uccisi dalla lettera quei religiosi che non vogliono seguire lo spirito della divina Scrittura, ma piuttosto bramano sapere le sole parole e spiegarle agli altri. E sono vivificati dallo spirito della divina Scrittura coloro che ogni scienza che sanno e desiderano sapere non l’attribuiscono al proprio io carnale, ma la restituiscono con la parola e con l’esempio all’altissimo Signore Dio».
Per il Santo Poverello, la conoscenza della Parola di Dio e dunque anche il suo diretto studio, non sono vicende di mera “erudizione”, ma esperienze di forte natura sapienza: «hanno come fine, nella fede, di aiutare gli uomini a vivere meglio il Vangelo e di renderli buoni». In occasione del centenario dello Studium, il Papa esorta un approccio sempre più totale alla Sacra Scrittura: «Lo studio rigoroso e scientifico delle fonti bibliche, arricchito dalle più aggiornate metodiche e discipline connesse, sia per voi sempre unito al contatto con la vita del santo popolo di Dio e finalizzato al suo servizio pastorale, in armonia e a beneficio del vostro specifico carisma nella Chiesa». Concludendo il discorso in Vaticano, Papa Francesco rileva la centralità dello studio assieme alla vita nel cuore della Chiesa: «Fuori del corpo della Chiesa questi studi non servono a niente. Quello che vale è il cuore della Chiesa, della santa Madre Chiesa».