L’UDIENZA GENERALE DI PAPA FRANCESCO SUL DIAVOLO: LA NUOVA CATECHESI SU VIZI E VIRTÙ

Con l’anno nuovo che sta per cominciare, Papa Francesco inaugura per l’udienza generale del mercoledì in Vaticano un nuovo ciclo di catechesi legato ai vizi e alle virtù nella vita cristiana: e fin dalla prima udienza, non mancano i temi molto forti come il rapporto con le tentazioni del diavolo e la “presunzione di onnipotenza”. Appena celebrati i riti del Natale, Papa Francesco torna ad incontrare la folla di fedeli in Aula Paolo VI inaugurando il ciclo di incontri sulle tematiche dei vizi/viirtù, a cominciare dalla necessità di «custodire il cuore».



«E possiamo partire proprio dall’inizio della Bibbia, là dove il libro della Genesi, attraverso il racconto dei progenitori, presenta la dinamica del male e della tentazione. Pensiamo al Paradiso terreste»: è proprio dall’episodio arcinoto di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, il Santo Padre presenta in tutta la schiettezza la tentazione demoniaca che “portò” al peccato originale. «Dio, in realtà, ha offerto all’uomo e alla donna tutti i frutti del giardino, tranne quelli di un albero preciso: l’albero della conoscenza del bene e del male. Questa proibizione non vuole interdire all’uomo l’uso della ragione, come talvolta mal si interpreta, ma è una misura di sapienza. Come a dire: riconosci il limite, non sentirti padrone di tutto, perché la superbia è l’inizio di tutti i mali», racconta ancora Papa Francesco mettendo in guardia l’umanità dalla pericolosità di Satana. «Con il diavolo, cari fratelli e sorelle, non si dialoga. Mai! Non si deve discutere mai», ribadisce il Papa durante l’udienza del mercoledì, sottolineando come Adamo ed Eva non riuscirono ad opporsi ad una tentazione del serpente tanto simile a quelle che continuano a colpire il cuore di ogni uomo.



“QUESTA È LA TENTAZIONE PIÙ GRANDE PER IL CUORE DELL’UOMO”: L’ALLARME DI PAPA FRANCESCO SULL’ONNIPOTENZA

La Bibbia spiega fin dalle origini come il male non inizia nell’uomo in maniera eclatante, clamorosa, ma con un’idea sottile che si annida in esso: «il male incomincia molto prima, quando si comincia a intrattenersi con esso, a cullarlo nell’immaginazione, pensieri, finendo con l’essere irretiti dalle sue lusinghe. L’omicidio di Abele non è cominciato con una pietra scagliata, ma con il rancore che Caino ha sciaguratamente custodito, facendolo diventare un mostro dentro di sé», riflette ancora Papa Francesco durante l’ultima udienza del mercoledì dell’anno 2023. Con il diavolo non bisogna dialogare, insiste il Pontefice, presentando l’esempio di Gesù come vero punto di svolta nel rapporto con il male: «Gesù mai ha dialogato con il diavolo; lo ha cacciato via. E nel deserto, durante le tentazioni, non ha risposto con il dialogo; semplicemente ha risposto con le parole della Sacra Scrittura, con la Parola di Dio. State attenti: il diavolo è un seduttore. Mai dialogare con lui, perché lui è più furbo di tutti noi e ce la farà pagare. Quando viene una tentazione, mai dialogare».



Serve serrare il cuore alle tentazioni, chiarisce Papa Francesco avvertendo di come il diavolo abbia tentato Cristo addirittura con citazioni bibliche, «presentandosi come un grande teologo»: «State attenti. Con il diavolo non si dialoga e con la tentazione non dobbiamo intrattenerci, non si dialoga. Viene la tentazione: chiudiamo la porta, custodiamo il cuore […] chi custodisce il proprio cuore, custodisce un tesoro», conclude il Santo Padre in Aula Paolo VI ricordando come la storia insegni di continui che farsi padroni del bene e del male non porta a buoni risultati. Anzi: «Dio pone i progenitori come signori e custodi del creato, ma vuole preservarli dalla presunzione di onnipotenza, di farsi padroni del bene e del male, che è una tentazione. una brutta tentazione anche adesso. Questa è l’insidia più pericolosa per il cuore umano».