COME È ANDATO IL PRIMO GIORNO DOPO LE DIMISSIONI: PAPA FRANCESCO E LE CURE CHE PROSEGUONO “COME AL GEMELLI”
Una prima notte tranquilla dopo il “trambusto” felice della domenica, con cure e terapie che proseguono sulla scia di quanto avveniva durante il ricovero: sapere come sta Papa Francesco d’ora in poi sarà più complesso in quanto non sono previsti, al momento, bollettini medici date le dimissioni avvenute ieri dall’ospedale Gemelli verso una rigida convalescenza “protetta” prevista per almeno i prossimi due mesi. La polmonite bilaterale è definitivamente debellata ma lo staff del professor Alfieri predica cautela, riducendo al minimo la possibilità che altri agenti patogeni possano far ripiombare Papa Francesco in alcune infezioni tali da generare un peggioramento delle condizioni di salute.
Niente visite frequenti o luoghi all’aperto affollati, agenda fortemente ridotta, almeno finché le terapie e la fisioterapia motoria e respiratoria non sarà proceduta a buon punto: tanto della vita prima del ricovero cambierà per il Santo Padre, almeno finché ogni minima infezione polmonare e respiratoria sarà completamente eliminata. Nel frattempo, secondo le informazioni in arrivo da fonti del Vaticano all’ANSA, la prima notte e questa prima giornata di convalescenza proseguono con molte similitudine alle ultime settimane al Gemelli. La presenza di cannule nasali per l’ossigeno in molti momenti della giornata, aggiunto alle terapie farmacologiche e quelle motorie che proseguono con una riabilitazione fisica necessaria dopo i 38 giorni di mobilità altamente ridotta al Policlinico.
Non è stata allestita alcuna camera particolare all’interno di Casa Santa Marta, semmai solo il cambio del letto con un dispositivo elettronico per poter consentire una migliore distesa e rialzo mattutino: resta lo staff medico consueto, guidato dal medico curante Luigi Carbone, così come eventuali emergenze saranno onere del servizio h24 della “Sanità ed igiene” interna alla Santa Sede.
Secondo quanto ha sottolineato il medico internista dott. Giorgio Sesti (SIMI) consultato dall’Adnkronos Salute per capire come saranno impostati questi primi tempi di convalescenza del Santo Padre, la riabilitazione di Papa Francesco può proseguire in Vaticano esattamente come se fosse in ospedale, anzi dovrà essere così giocoforza come hanno promesso i collaboratori del Vaticano ai medici del Gemelli. Tono muscolare, respiro normale, ripresa della voce e movimenti nonostante la carrozzina: a questo va incontro il Pontefice nella lunga convalescenza che ora lo attende nella sua amata residenza dentro il Vaticano.
L’AGENDA SU GIUBILEO E PASQUA, L’INCONTRO CON RE CARLO: IL REBUS PER PAPA FRANCESCO IN CONVALESCENZA
Come spiega oggi il “Corriere della Sera”, all’entourage di Papa Francesco a Santa Marta è stata imposta la mascherina obbligatoria in presenza del Pontefice, così come i pasti non saranno più disposti in mensa per Bergoglio ma direttamente nelle stanze private al secondo piano. «Gli sottoporremo le questioni più importanti, ma rimane il confronto diretto con Papa Francesco», ha spiegato oggi il Segretario di Stato in Vaticano Pietro Parolin, a margine dell’evento presso il Centro Conferenze dell’Augustinianum di Roma dove ha letto il messaggio del Papa per l’incontro “Vatican Longevity Summit” sul tema dell’invecchiamento.
Dopo aver dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, che tutte le ricostruzioni e i finti complotti su morte e/o dimissioni in vista dalla carica di successore di Pietro erano una enorme e immane fake news, resta comunque il forte rebus per Papa Francesco su come riuscirà ad affrontare la convalescenza così lunga rimanendo lontano ancora dalla vita quotidiana della Chiesa fuori dalle mura del Vaticano.
Molto ridimensionati al momento sono gli eventi per il Giubileo, con alcune date a cui il Papa tiene particolarmente ma che dovrà quasi sicuramente rinunciare: dal Giubileo dei Missionari della Misericordia del prossimo 28 marzo, fino a quello di Sanità e Ammalati del 5 aprile. Qualche possibilità in più, ha spiegato anche il cardinale Parolin, vi è per la visita di Re Carlo d’Inghilterra dell’8-9 aprile: «vedremo se riuscirà a fare un veloce saluto ai regnanti», ha svelato oggi il Segretario di Stato in Vaticano.
Intanto da Londra il successore della Regina Elisabetta ha scritto una lettera a Papa Francesco dicendosi felice delle dimissioni dall’ospedale e pregando affinché l’incontro di inizio aprile sia confermato, ovviamente rimettendosi alla decisione su quale sarà il reale quadro sanitario tra due settimane. Per quanto riguarda gli appuntamenti dell’agenda più avanti nel tempo – dalla canonizzazione di Carlo Acutis il 27 aprile fino al viaggio a Nicea per il 24 maggio, con in mezzo i riti della Settimana Santa – resta il rebus di cosa deciderà di fare Papa Francesco e cosa soprattutto consiglieranno i medici.
Al momento il Vaticano ha ovviamente preparato un “piano B” in ogni evenienza, con i cardinali sostituiti per i vari eventi, a cominciare dal Segretario di Stato Parolin che sarebbe deputato alla lettura del messaggio Urbi et Orbi di Pasqua oltre alla Santa Messa della Veglia: è ancora però molto prematuro parlarne ora dato che molto dipenderà da come andranno questi primi giorni di convalescenza dopo il grande spavento dei momenti più critici durante il ricovero al Gemelli, ormai per fortuna definitivamente alle spalle.