IL 29 MAGGIO PAPA FRANCESCO CONSEGNERÀ IL PREMIO PAOLO VI A SERGIO MATTARELLA
Il prossimo 29 maggio in Vaticano Papa Francesco consegnerà di persona il Premio internazionale Paolo VI al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella: lo ha annunciato oggi in conferenza stampa nella Sala Vaticana, il Presidente dell’Istituto Paolo VI di Concesio (Brescia), don Angelo Maffeis. Il Premio dedicato al nome di Papa Giovanni Battista Montini, proclamato Santo nel 2018 proprio da Papa Bergoglio, viene conferito a personalità che «con il loro studio e le loro opere abbiano contribuito alla crescita del senso religioso nel mondo».
La consegna del premio avverrò presso la Sala Clementina del palazzo Apostolico nella memoria liturgica del santo: «testimonia la venerazione di Papa Francesco per Paolo VI, la stima nei confronti del presidente Sergio Mattarella e anche l’apprezzamento per il lavoro che ormai da 44 anni l’Istituto svolge per tener viva la memoria del Papa bresciano e studiarne l’insegnamento e l’opera». Don Angelo Maffeis ha ringraziato Papa Francesco che come nelle precedenti 6 edizioni ha accettato di consegnare personalmente l’importante premio internazionale.
MATTARELLA, IL PAPA E IL RICORDO DI PAOLO VI
Assegnato per la prima volta nel 1984 al grande teologo Hans Urs von Balthasar per i suoi profondi e illuminati studi teologici, il Premio internazionale Paolo VI intende «in particolare riconoscere la fecondità culturale del messaggio cristiano, capace di promuovere un autentico umanesimo». Sono passati 14 anni dall’ultima assegnazione – era il 2009, conferito alla Collana “Sources Chrétiennes” per l’educazione – e ora viene assegnato al Presidente Mattarella per sottolineare, «come l’azione politica e il servizio al bene comune nell’esercizio delle diverse funzioni istituzionali, siano uno degli ambiti significativi in cui ciò può avvenire».
Come spiega lo storico Andrea Riccardi, membro del comitato scientifico dell’istituto e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, «c’è stata una riflessione se riprendere il premio e se offrirlo al presidente Mattarella, il quale mi sembra non è consueto accettare premi e riconoscimenti». La scelta alla fine è maturata però per una «consonanza, una continuità tra queste due figure, pure lontane nel tempo e con curve esistenziali estremamente diverse», conclude Riccardi riferendosi ancora alla scelta del Vaticano, «Ho percepito, ma è un impressione personale, che è proprio il rispetto, vorrei dire anche al venerazione, per la figura di Paolo VI, che hanno spinto il Presidente ad accettare questo premio».