Papa Francesco ha inviato un video-messaggio di oltre 6 minuti per la 16esima edizione del Globsec Bratislava Forum dal titolo “Rebuild the World Back Better” (Ricostruiamo il mondo meglio di prima): è sempre la pandemia a dirimere i temi “globali” dell’umanità negli ultimi due anni, con il Pontefice intenzionato a ribadire il concetto della ricostruzione post-Covid «non può essere solo ripristinare quanto c’era prima».



Nel messaggio inviato ai delegati del Forum, Papa Bergoglio spiega «Un’analisi seria e onesta del passato, che include il riconoscimento delle carenze sistemiche, degli errori commessi e della mancanza di responsabilità verso il Creatore, il prossimo e il creato, mi pare indispensabile per sviluppare un’idea di ripresa che miri non solo a ricostruire quello che c’era, ma a correggere ciò che non funzionava già prima dell’avvento del Corona virus e che ha contribuito ad aggravare la crisi». Secondo ancora Papa Francesco, chi vuole rialzarsi dopo una caduta come quella pesantissima della pandemia «deve confrontarsi con le circostanze del proprio crollo e riconoscere gli elementi di responsabilità».



IL TRINOMIO “VEDERE-GIUDICARE-AGIRE”

In merito alle iniziative da prendere per non “sprecare” l’epoca in cui stiamo vivendo, il Papa rileva un “trinomio” come “vedere-giudicare-agire”. «Un’analisi seria ed onesta del passato, che include il riconoscimento delle carenze sistemiche, degli errori commessi e della mancanza di responsabilità verso il Creatore, il prossimo e il creato, mi pare indispensabile per sviluppare un’idea di ripresa che miri non solo a ricostruire quello che c’era, ma a correggere ciò che non funzionava già prima dell’avvento del Coronavirus e che ha contribuito ad aggravare la crisi», spiega il Santo Padre trattando il tema del “vedere” e attaccando le società per non impegnarsi a fondo sulle diseguaglianze, l’ambiente e la povertà. «Vedo un modello di vita economica e sociale, caratterizzato da tante disuguaglianze ed egoismi, in cui un’esigua minoranza della popolazione mondiale possiede la maggioranza dei beni, spesso non esitando a sfruttare persone e risorse. Vedo uno stile di vita che non si prende abbastanza cura dell’ambiente. Ci si è abituati a consumare e a distruggere senza ritegno ciò che appartiene a tutti e va custodito con rispetto, creando un “debito ecologico” a carico anzitutto dei poveri e delle generazioni future», sottolinea ancora Papa Francesco.



Sul fronte del “giudicare” occorre fare un passo avanti rispetto alla pandemia e la crisi sostenuta negli ultimi mesi/anni: «Da una crisi, come ho già ripetuto, non si esce uguali: o si esce migliori o si esce peggiori. Ma uguali mai. Giudicare ciò che abbiamo visto e vissuto ci sprona a migliorare. Approfittiamo di questo tempo per muovere passi in avanti. La crisi che ha colpito tutti ci ricorda che nessuno si salva da solo. La crisi ci apre la strada verso un futuro che riconosca la vera uguaglianza di ogni essere umano: non un’uguaglianza astratta, ma concreta, che offra alle persone e ai popoli opportunità eque e reali di sviluppo». Infine, serve l’azione dopo il giudizio con il Papa che nel video-messaggio conclude «Ogni agire ha bisogno di una visione, una visione che sia d’insieme e di speranza: una visione come quella del profeta biblico Isaia, che vedeva le spade tramutarsi in aratri, le lance in falci (cfr Is 2,4). Agire per lo sviluppo di tutti è porre in atto un’opera di conversione. E anzitutto decisioni che convertano la morte in vita, le armi in cibo. Ma abbiamo tutti bisogno di intraprendere anche una conversione ecologica. La visione d’insieme include infatti la prospettiva di un creato inteso come “casa comune” e richiede con urgenza di agire per proteggerlo».