Nel lungo colloquio con AdnKronos, Papa Francesco ha affrontato diversi temi molto delicati a partire dall’annosa questione morale tra le mura del Vaticano e che lo stesso pontefice definisce un “male antico che si tramanda e si trasforma nei secoli”. Il riferimento è alla corruzione, tema che i suoi predecessori hanno cercato di sconfiggere con ogni mezzo a disposizione. Bergoglio, di contro, ha affrontato l’argomento di petto dichiarando senza mezzi termini: “Purtroppo la corruzione è una storia ciclica, si ripete, poi arriva qualcuno che pulisce e rassetta, ma poi si ricomincia in attesa che arrivi qualcun altro a metter fine a questa degenerazione”. Papa Francesco rappresenta oggi l’esempio di coraggio ed è deciso a smascherare gli ecclesiastici interessati al denaro prima ancora che alla Croce. “La Chiesa è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli”, ha commentato Bergoglio che mira ora ad una chiesa che possa essere cristallina e trasparente come quella originaria. Dopo Benedetto, l’arduo compito di fronteggiare le situazioni più difficili è passato proprio a Bergoglio che, dice, “non ho fatto altro che raccogliere il testimone di Papa Benedetto, ho continuato la sua opera”.
PAPA FRANCESCO E LA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE
Papa Francesco è più che conscio del fatto che la chiesa sia sempre stata una “casta meretrix, una peccatrice” o almeno una parte di essa dal momento che la maggioranza fortunatamente segue la giusta via: “Però è innegabile che personaggi di vario tipo e spessore, ecclesiastici e tanti finti amici laici della Chiesa, hanno contribuito a dissipare il patrimonio mobile e immobile non del Vaticano ma dei fedeli”, ammette. La lotta al malaffare vaticano ha fatto emergere l’immagine di un papa deciso a combattere questo nemico invisibile. “Ci sono stati esempi di malaffare, di tradimenti, che feriscono chi crede nella Chiesa. Queste persone non sono certo suore di clausura”, ha aggiunto Bergoglio nel corso della lunga ed onesta intervista. La battaglia contro la corruzione è ancora in atto e Papa Francesco ha ammesso di non sapere se riuscirà o meno a vincerla, ma aggiunge: “So che devo farla, sono stato chiamato a farla, poi sarà il Signore a dire se ho fatto bene o se ho fatto male. Sinceramente non sono molto ottimista (sorride, ndr) però confido in Dio e negli uomini fedeli a Dio”. Ma qual è il modo per sconfiggere questo grande male? “Non credo possa esserci una sola persona, dentro e fuori di qui, contraria ad estirpare la malapianta della corruzione. Non ci sono strategie particolari, lo schema è banale, semplice, andare avanti e non fermarsi, bisogna fare passi piccoli ma concreti”. I risultati ad oggi sono stati importanti e, come dice Bergoglio, si è partiti cinque anni fa da una riunione su come aggiornare il sistema giudiziario. Da qui le prime indagini con le quali, dice, “ho dovuto cambiare tante cose e tante molto presto cambieranno”.