Durante la Veglia di Pentecoste mondiale, Papa Francesco ha rivolto un messaggio nella sua lingua madre a tutti i partecipanti. “Abbiamo il dovere di costruire una nuova realtà” ha detto in spagnolo ai tanti collegati online all’evento organizzato da CHARIS (Chatolic Charismatic Renewal International Service): si è tenuto ieri sera, creato da gesuiti e laici e visibile attraverso i canali YouTube, Facebook e Twitter in diretta. “Il Covid-19 ha colpito l’intera comunità umana. Quale risposta migliore pregare insieme?” era il messaggio di presentazione scritto dal Segretario della Fede della Compagnia di Gesù per lanciare l’evento. Jorge Mario Bergoglio ha in precedenza pregato il rosario dalla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, poi è stato il momento della Veglia alla quale Francesco ha voluto essere presente. Nel suo messaggio ha detto che è necessario costruire “insieme una società più giusta, più equa, più cristiana”.
PAPA FRANCESCO VEGLIA PENTECOSTE
In caso contrario tutta la sofferenza che abbiamo vissuto sarà stata inutile: a tema dunque i mesi di lockdown e le difficoltà che tutto il mondo ha vissuto a livello di restrizioni, economia e naturalmente anche salute. “Quando usciremo da questa pandemia non saremo in grado di continuare a fare ciò che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto” ha detto Francesco, ponendo l’accento sul fatto che questa pandemia di Coronavirus ha inevitabilmente cambiato la percezione delle cose e ha creato giocoforza un mondo diverso, nel quale le nostre certezze possono essere spazzate via. La differenza sta in come verrà affrontato il periodo seguente: per il Papa la circostanza negativa può e deve essere occasione per costruire qualcosa di nuovo e fare in modo che questi mesi siano un nuovo punto di inizio. Dovrà essere una società più cristiana “non nel nome ma nella realtà, una realtà che ci conduce alla condotta cristiana”.
Il Papa ha poi parlato del mondo che soffre ed è ferito, “specialmente nei più poveri che vengono scartati”. Per questo motivo ha pregato lo Spirito affinchè ci dia nuovi occhi, apra le menti e i cuori per affrontare al meglio questo momento e il futuro “con una preziosa lezione appresa, che siamo un’unica umanità. Non ci salviamo, nessuno è salvato da solo, nessuno”. Il Papa, a conclusione del suo messaggio ai partecipanti alla Veglia di Pentecoste, ha poi voluto ricordare che dalle grandi prove dell’umanità si esce sempre in un modo diverso rispetto a prima, meglio o peggio; la pandemia da Coronavirus è una di queste prove, per questo motivo “se non lavoriamo per porre fine alla pandemia della povertà nel mondo, con la pandemia della povertà nel paese di ognuno di noi, nella città in cui ognuno di noi vive, questa volta sarebbe stato vano”.