Papa Francesco è a Bruxelles, per il suo viaggio in Belgio e in occasione della messa dalla basilica di Bruxelles, rivolgendosi a vescovi, ma anche ai fedeli e ai religiosi, ha parlato della “crisi” del cristianesimo che si sta vivendo in Occidente. Il Santo Padre non ha infatti usato troppi giri di parole per dire che la nostra religione è passata dall’essere ospitale, all’essere “di minoranza”.



Il Corriere della Sera, che ha riportato appunto le parole del Papa, sottolinea che la “Chiesa ha le sue colpe”, e proprio ieri sera il Santo Padre ha voluto incontrare ben 17 vittime di abusi, sottolineando come la Chiesa debba prima di tutto vergognarsi e poi chiedere perdono. Soprattutto, quanto accaduto non deve ripetersi più, ha sottolineato Papa Francesco, rivolgendosi alla comunità cattolica. Per il Papa, la Chiesa sta vivendo un forte cambiamento in questa epoca, è in corso una evidente crisi verso la fede, di conseguenza bisogna “tornare all’essenziale”, che è il Vangelo, di modo che tutti possano ricordare “la buona notizia che Gesù ha portato al mondo”.



PAPA FRANCESCO: “CRISI DEL CRISTIANESIMO SERVA PER SCUOTERCI E INTERROGARCI”

Insomma, Papa Francesco chiede un ritorno al passato nel cuore dell’Europa, presso la basilica del Sacro Cuore di Koekelberg, e lo fa interrogandosi e interrogandoci su una crisi, che lo stesso Santo Padre considera un tempo che debba servire per “scuoterci, interrogarci e cambiare”. Per Bergoglio questo momento deve essere quindi visto come una opportunità, un’occasione preziosa per svegliarci dal torpore degli ultimi anni, e “ritrovare i sentieri dello Spirito”.

Papa Francesco ha quindi citato il suo grande amico e mentore Joseph Rattzinger, ricordando le sue parole sulla gioia, che quando veniva meno mancava anche lo Spirito Santo e viceversa, e “la gioia è un segno della grazia”. Infine, tornando sulle vittime di pedofilia della Chiesa, il Santo Padre ha invocato una Chiesa che sia serva di tutti, senza che nessuno venga soggiogato, e senza che si verifichi un abuso di potere per “schiacciare gli altri o manipolarli”.