«Dimettermi? Non mi è mai passato per la mente»: a chiare lettere e senza giri di parole, Papa Francesco smentisce l’ipotesi circolata nelle scorse settimane da diversi “rumors” in Vaticano di una imminente scelta clamorosa del Santo Padre, sulla scia di quanto già fatto nel 2013 da Benedetto XVI. Nella lunga intervista alla emittente spagnola “Cope”, il Papa affronta direttamente il tema posto sulle possibili dimissioni che avrebbero portato ad un unicum nella storia, due Papi Emeriti in vita e un Papa regnante.



«Non mi è nemmeno passato per la mente, non so dove hanno preso che stavo per presentare le mie dimissioni!», è la risposta netta data da Papa Francesco, con tanto di ulteriore smentita su eventuali dimissioni future. «Come vorrei essere ricordato? Come un peccatore che prova a fare il bene».

IL MONITO DEL PAPA SULL’AFGHANISTAN

Entrando poi a parlare sui diversi temi dell’attualità, Papa Francesco torna ancora una volta sul dramma dell’Afghanistan tra attentati, radicalizzazione e futuro incerto con tanto di sconfitta cocente per i progetti (e gli obiettivi) dell’Occidente. Spiega Papa Bergoglio: «che i Paesi Occidentali abbiano posto fine a vent’anni di presenza in Afghanistan è legale, anche se l’eco che ha in me è un’altra cosa». Come già aveva spiegato negli scorsi giorni, in un duro monito alle forze Usa e Nato, il Santo Padre conferma l’impressione che il popolo afghano sia stato abbandonato a se stesso: «è come dimettersi, come negoziare una via d’uscita. Da quanto si vede, qui non sono state prese in considerazione tutte le eventualità – a quanto pare, non voglio giudicare. Non so se ci sarà o meno una revisione, ma sicuramente c’è stato molto inganno da parte forse delle nuove autorità. Dico inganno o tanta ingenuità, non capisco. Ma qui vedrei la strada». La Chiesa continua a cercare vie diplomatiche continue, tra corridoi umanitari e simili, anche se Francesco non vuole fornire dettagli (giustamente per non mettere in difficoltà la già martoriata popolazione di Kabul), si limita ad elogiare il ruolo diplomatico della Segreteria di Stato vaticana: «Il cardinale Parolin è davvero il miglior diplomatico che abbia mai incontrato».



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