Nel primo giorno di fase 2, Papa Francesco prima della Santa Messa da Casa Santa Marta rivolge la preghiera e l’attenzione alle famiglie che spesso in condizioni non semplici hanno affrontato e tenuto duro durante la lunga quarantena di quasi 2 mesi: «Preghiamo oggi per le famiglie. In questo tempo di quarantena, la famiglia, chiusa a casa, cerca di fare tante cose nuove, tanta creatività con i bambini, con tutti, per andare avanti. E anche c’è l’altra cosa, che alle volte c’è la violenza domestica. Preghiamo per le famiglie, perché continuino in pace con creatività e pazienza, in questa quarantena».



Nell’omelia il Santo Padre ha proseguito la catechesi di questo particolare tempo dopo la Pasqua incentrato sulla figura di Gesù Buon Pastore: «Ci sono delle idee, delle posizioni che fanno divisione, al punto che è più importante la divisione che l’unità», sottolinea il Papa parlando delle fratture interne alla Chiesa, «l’unità della Chiesa. Nessuno fuori, tutti dentro. Poi, con le peculiarità: questo non divide, non è ideologia, è lecito. Ma perché la Chiesa ha questa ampiezza di fiume? È perché il Signore così lo vuole». Unità perché Cristo è morto per tutti, questo fa il Buon Pastore: «Il Signore ci liberi da quella psicologia della divisione, di dividere, e ci aiuti a vedere questo di Gesù, questa cosa grande di Gesù, che in Lui siamo tutti fratelli e Lui è il Pastore di tutti. Quella parola, oggi: “Tutti, tutti!”, che ci accompagni durante la giornata».



LA MESSA DA SANTA MARTA

«Ricordiamoci: il male non dona mai pace, mette frenesia prima e lascia amarezza dopo. Questo è lo stile del male», così ieri Papa Francesco nel Regina Coeli rilanciava il tema delle vocazioni e della fede nel “Buon Pastore”: questa mattina nella Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta il Santo Padre riprenderà la sua catechesi settimanale proprio da quelle parole ribadite con nettezza ieri nella preghiera di mezzogiorno che sostituisce l’Angelus nel tempo di Pasqua. «Il Vangelo dice: “Le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome” (Gv 10,3). Il Signore ci chiama per nome, ci chiama perché ci ama. Però, dice ancora il Vangelo, ci sono altre voci, da non seguire: quelle di estranei, ladri e briganti che vogliono il male delle pecore»; su questa “duplicità” di voci che risuonano nel cuore dell’uomo Papa Francesco ha poi snodato l’intera riflessione,



«C’è la voce di Dio, che gentilmente parla alla coscienza, e c’è la voce tentatrice che induce al male. Come fare a riconoscere la voce del buon Pastore da quella del ladro, come fare a distinguere l’ispirazione di Dio dalla suggestione del maligno? Si può imparare a discernere queste due voci: esse infatti parlano due lingue diverse, hanno cioè modi opposti per bussare al nostro cuore». Dalla pace al futuro, la voce di Dio libera il cuore dell’uomo: «La voce di Dio è una voce che ha un orizzonte, invece la voce del cattivo ti porta a un muro, ti porta all’angolo […] il nemico predilige l’oscurità, la falsità, il pettegolezzo; il Signore ama la luce del sole, la verità, la trasparenza sincera».

PAPA FRANCESCO, L’OMELIA DI IERI

In attesa della nuova Santa Messa da Casa Santa Marta di questa mattina (ore 7 in diretta video streaming su Rai 1, RaiPlay e YouTube Vatican News), il filo rosso di questi giorni scelto da Papa Francesco è sempre quello del Buon Pastore: «Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. E penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente: i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo renderci conto che, soltanto in Italia, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e “pastori medici”, ci aiuti a prenderci cura del santo popolo fedele di Dio», ribadiva giusto ieri il Santo Padre prima di cominciare la celebrazione eucaristica.

Nella riflessione centrale dell’omelia poi Papa Francesco ha sottolineato la “bellezza” di una vita dedita al seguire il Buon Pastore: « Questo è il buon pastore, questo è Gesù, questo è chi ci accompagna tutti nel cammino della vita. E quest’idea del pastore, quest’idea del gregge e delle pecore, è una idea pasquale. La Chiesa nella prima settimana di Pasqua canta quel bell’inno per i nuovi battezzati: “Questi sono gli agnelli novelli”, l’inno che abbiamo sentito all’inizio della Messa. È un’idea di comunità, di tenerezza, di bontà, di mitezza. È la Chiesa che vuole Gesù, e Lui custodisce questa Chiesa».