Papa Francesco nella Santa Messa a Casa Santa Marta di questa mattina ha salutato innanzitutto le famiglie, nell’introduzione infatti ha ricordato: “Oggi è la Giornata mondiale della famiglia: preghiamo per le famiglie, perché cresca nelle famiglie lo Spirito del Signore, lo spirito di amore, di rispetto, di libertà”. Nell’omelia poi, partendo dal brano degli Atti degli Apostoli in cui Paolo e Barnaba ad Antiochia rassicurano i nuovi discepoli di origine pagana, spiegando loro come non siano obbligati alla circoncisione secondo la Legge mosaica:“Nel Libro degli Atti degli Apostoli vediamo che nella Chiesa, all’inizio, c’erano tempi di pace”, ma anche “di turbamento. E questo è l’argomento della prima lettura di oggi: un tempo del turbamento”. I cristiani che provenivano dal paganesimo “avevano creduto in Gesù Cristo e ricevuto il battesimo, ed erano felici: avevano ricevuto lo Spirito Santo. Dal paganesimo al cristianesimo, senza alcuna tappa intermedia”.

C’era però chi non era d’accordo e così vi erano molte discussioni fra loro. I contrari sostenevano la loro tesi “con argomenti pastorali, argomenti teologici, anche alcuni morali” e “questo metteva in discussione la libertà dello Spirito Santo, anche la gratuità della Risurrezione di Cristo e della grazia. Erano metodici. E anche rigidi”, riducendo il dogma a un’ideologia, una religione di prescrizioni “e con questo toglievano la libertà dello Spirito. La perfezione della strada per seguire Gesù era la rigidità. Questi dottori manipolavano le coscienze dei fedeli, li facevano diventare o rigidi o se ne andavano”. Papa Francesco dunque ha ribadito con forza: “La rigidità non è del buono Spirito, perché mette in questione la gratuità della Redenzione, la gratuità della Risurrezione di Cristo”. Di conseguenza, “dov’è rigidità non c’è lo Spirito di Dio, perché lo Spirito di Dio è libertà”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza) CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA MESSA DI PAPA FRANCESCO

LA MESSA DI PAPA FRANCESCO

Papa Francesco anche oggi, venerdì 15 maggio 2020, celebrerà la Santa Messa alle ore 7.00 del mattino nella Cappella di Casa Santa Marta. L’appuntamento quotidiano con il Santo Padre è in tempi di Coronavirus particolarmente prezioso per i fedeli, che da lunedì prossimo potranno tornare a Messa nelle proprie parrocchie. Nel frattempo però è diventato familiare a molti fedeli, anche coloro che magari prima del Coronavirus non andavano a Messa durante la settimana, l’appuntamento quotidiano con un “parroco” d’eccezione, favorito ovviamente anche dall’ampia copertura televisiva della Messa quotidiana di Papa Francesco garantita in queste settimane.

La Messa da Casa Santa Marta di Papa Francesco è infatti visibile in questo periodo in diretta tv su Rai 1 e Tv2000 e video streaming tramite RaiPlay e Vatican News YouTube, con la Rai che si è dunque aggiunta quotidianamente ai canali vaticani per seguire le celebrazioni eucaristiche quotidiane del Pontefice, consentendo in questo modo a chi lo desidera di iniziare con la preghiera la nuova giornata insieme a Papa Francesco, che ogni giorno sviluppa un tema particolarmente significativo nella propria meditazione.

Nei giorni scorsi possiamo ad esempio ricordare che nella Messa di lunedì Papa Francesco ha indicato lo Spirito Santo come il vero Dono di Dio per sostenerci ed aiutarci, mentre la preghiera iniziale era stata rivolta a tutti coloro che hanno perso il lavoro a causa della pandemia di Coronavirus. Martedì ecco invece la preghiera per gli infermieri, il cui lavoro è una vera e propria vocazione, mentre nell’omelia ha ricordato il dono della “pace del cuore, la pace dell’anima, la pace che ognuno di noi ha dentro” dato da Gesù ai suoi. Mercoledì, dopo il pensiero rivolto a studenti e insegnanti, Papa Francesco ha rivolto l’accento sulla vita cristiana come “mistica di un rimanere reciproco”, tra l’uomo e Gesù: “Un mistero di vita, un mistero bellissimo. È vero, i tralci senza la vite non possono fare nulla perché non arriva la linfa, hanno bisogno della linfa per crescere e per dar frutto. Ma anche l’albero, la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non vengono attaccati all’albero, alla vite”.

PAPA FRANCESCO, SANTA MESSA IN SANTA MARTA: L’OMELIA DI IERI

Ieri mattina infine la riflessione di Papa Francesco fin dall’introduzione alla Santa Messa da Santa Marta è stata rivolta alla Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità promossa dall’Alto Comitato della Fratellanza Umana, incoraggiando tutti a unirsi come fratelli, per chiedere a Dio la liberazione dalla pandemia di Coronavirus: “Tutti siamo fratelli. San Francesco di Assisi diceva: ‘Tutti fratelli’. E per questo, uomini e donne di ogni confessione religiosa, oggi, ci uniamo nella preghiera e nella penitenza, per chiedere la grazia della guarigione da questa pandemia”.

Anche nell’omelia Papa Francesco è tornato sul tema, invitando i fedeli di tutte le religioni a pregare insieme, ognuno a modo suo, uniti con lo stesso obiettivo: “Noi non aspettavamo questa pandemia, è venuta senza che noi l’aspettassimo ma adesso c’è. E tanta gente muore. E tanta gente muore da sola e tanta gente muore senza poter fare nulla”. Non solo il Coronavirus però nei pensieri di Papa Francesco, che ha ricordato: “Nei primi quattro mesi di quest’anno sono morti 3 milioni e 700 mila persone di fame. C’è la pandemia della fame. Questa preghiera di oggi per chiedere che il Signore fermi questa pandemia ci deve far pensare alle altre pandemie del mondo. Ce ne sono tante! La pandemia delle guerre, della fame e tante altre”.

Ricollegandosi alle letture del giorno e al destino di Ninive, Papa Francesco ha poi aggiunto: “Nel libro di Giona abbiamo sentito che il Signore, quando vide come aveva reagito il popolo – si è convertito – e il Signore fermò, fermò quello che Lui voleva fare”. Questa dunque la preghiera conclusiva del Pontefice: “Che Dio fermi questa tragedia. Che Dio abbia pietà di noi e che fermi anche le altre pandemie tanto brutte: quella della fame, quella della guerra, quella dei bambini senza educazione. E questo lo chiediamo come fratelli, tutti insieme. Che Dio benedica tutti noi e abbia pietà di noi”.