Il Paese attende la “fase 2” per iniziare ad uscire dalla quarantena e Papa Francesco vi dedica a questa attesa addirittura l’introduzione e parte dell’omelia nella prima Santa Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta dopo la Settimana Santa: in attesa di recitare anche il primo Regina Coeli (alle ore 12, qui la diretta video) il Santo Padre ha voluto ricordare così i tantissimi cittadini fedeli che nei prossimi giorni nutrono speranze di ricominciare dopo il disastro della pandemia da coronavirus. «Preghiamo oggi per i governanti, gli scienziati, i politici che hanno incominciato a studiare la via d’uscita, il dopo-pandemia, questo “dopo” che è già incominciato: perché trovino la strada giusta, sempre in favore della gente, sempre in favore dei popoli», spiega il Papa prima di cominciare la celebrazione mattutina.
Il Vangelo della Pasquetta poi affronta il tema del sepolcro vuoto con l’annuncio di Resurrezione dato dal Cristo alle tre donne giunte per onorare il suo corpo morto: «Anche oggi, davanti alla prossima – speriamo che sia presto – prossima fine di questa pandemia, c’è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la resurrezione dei popoli o sarà per il dio denaro: tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione … lì c’è il sepolcro». Conclude poi così l’omelia Papa Francesco, «Il Signore, sia nella nostra vita personale sia nella nostra vita sociale, sempre ci aiuti a scegliere l’annuncio: l’annuncio che è orizzonte, è aperto, sempre; ci porti a scegliere il bene della gente. E mai cadere nel sepolcro del dio denaro».
LA DIRETTA DA CASA SANTA MARTA
«Conquistiamo un diritto fondamentale, che non ci sarà tolto: il diritto alla speranza. È una speranza nuova, viva, che viene da Dio. Non è mero ottimismo, non è una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza, con un sorriso di passaggio. No. È un dono del Cielo, che non potevamo procurarci da soli»: il messaggio lanciato da Papa Francesco nella Santa Messa della Veglia di Sabato Santo è il fulcro con il quale in questo finora drammatico 2020 si “legano” a doppio filo la Pasqua e la pandemia da coronavirus. Lo ribadirà anche questa mattina nella consueta Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta il Pontefice dopo il “tour de force” della Settimana Santa appena conclusasi:
«Tutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di incoraggiamento. Ma, con l’andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita», spiega ancora Papa Francesco nella commovente omelia della Veglia Pasquale. Con il Lunedì Santo dell’Angelo si torna alle “tradizioni” quotidiane, con la Santa Messa da Casa Santa Marta delle ore 7 in diretta tv (Rai 1 e Tv2000) e video streaming su RaiPlay e Vatican News: a seguire, alle ore 12 il Regina Coeli di Pasquetta che “sostituisce” l’Angelus nel Tempo dopo la Pasqua.
MESSA PAPA FRANCESCO, L’ANNUNCIO DELLA RESURREZIONE
«Oggi riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto!” – “È veramente risorto!”» è il messaggio centrale della Pasqua, è la vittoria del Cristo sulla morte, l’invito alla conversione per il cuore dell’uomo “vittima” del dolore e della tentazione. Papa Francesco lo ha ricordato anche nella Messa della Domenica di Pasqua celebrata ieri in una San Pietro vuota per effetto ancora delle restrizioni coronavirus: «Come una fiamma nuova questa Buona Notizia si è accesa nella notte: la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali ed ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la nostra grande famiglia umana. In questa notte è risuonata la voce della Chiesa: “Cristo, mia speranza, è risorto!”», ha esortato nel Messaggio Urbi et Orbi di Pasqua ancora il Santo Padre.
Dal contagio della pandemia a quello salvifico della speranza infusa da Gesù con l’annuncio della Resurrezione: «È il contagio della speranza: «Cristo, mia speranza, è risorto!». Non si tratta di una formula magica, che faccia svanire i problemi. No, la risurrezione di Cristo non è questo. È invece la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non “scavalca” la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene: marchio esclusivo del potere di Dio. Il Risorto è il Crocifisso, non un altro. Nel suo corpo glorioso porta indelebili le piaghe: ferite diventate feritoie di speranza. A Lui volgiamo il nostro sguardo perché sani le ferite dell’umanità afflitta».