«In alcuni Paesi sono riprese le celebrazioni liturgiche con i fedeli; in altri se ne sta valutando la possibilità; in Italia, da domani si potrà celebrare la Santa Messa con il popolo; ma per favore, andiamo avanti con le norme, le prescrizioni che ci danno, per custodire così la salute di ognuno e del popolo», conclude così il Regina Coeli dalla Biblioteca Vaticana Papa Francesco, annunciando la “fase 2” anche per la Chiesa a partire da domani 18 maggio. Nell’annunciare il lieto ritorno alla presenza dei fedeli, il Santo Padre annuncia inoltre che per il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II domani «alle 7, celebrerò la Santa Messa, che sarà trasmessa in tutto il mondo, all’altare dove riposano le sue spoglie mortali. Dal Cielo egli continui a intercedere per il Popolo di Dio e la pace nel mondo».

Prima della recita del Regina Coeli, Papa Francesco (che continuerà a celebrare la Santa Messa da Santa Marta ogni giorno ma non più con la diretta in video streaming) è tornato sul tema del Vangelo di oggi: «lo Spirito Santo ci aiuta a non soccombere e ci fa cogliere e vivere pienamente il senso delle parole di Gesù: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti» (v. 15). I comandamenti non ci sono dati come una sorta di specchio, nel quale vedere riflesse le nostre miserie, le nostre incoerenze. No, non sono così. La Parola di Dio ci è data come Parola di vita, che trasforma il cuore, la vita, che rinnova, che non giudica per condannare, ma risana e ha come fine il perdono. La misericordia di Dio è così». (agg. di Niccolò Magnani)

L’OMELIA DELLA DOMENICA

«E oggi possiamo dire che viviamo in una società dove manca il Padre, un senso di orfanezza che tocca proprio l’appartenenza e la fraternità. Per questo Gesù promette: ‘Io pregherò il Padre e Egli vi darà un altro Paràclito’»: così Papa Francesco ha spiegato il senso del Vangelo di oggi nella Santa Messa da Casa Santa Marta, la penultima con copertura di diretta video streaming prima del “congedo” di domani con il ritorno alla normalità nella “fase 2” della Chiesa. In attesa della recita del Regina Coelidiretta Rai 1 e Tv2000, con video streaming su RaiPlay e Vatican News, dalle ore 12 – il Santo Padre ha pregato durante la celebrazione di oggi per una categoria di “invisibili” all’interno dei lavori quotidiani, le pulizie: «Oggi la nostra preghiera è per tante persone che puliscono gli ospedali, le strade, che svuotano i bidoni della spazzatura, che vanno per le case a portare via la spazzatura: un lavoro che nessuno vede, ma è un lavoro che è necessario per sopravvivere. Che il Signore li benedica, li aiuti».

Nell’omelia centrale poi ha invece condotto lo sguardo sulla mancanza di Spirito Santo e del Padre nella società in guerra: «Oggi nel mondo c’è un grande sentimento di orfanezza: tanti hanno tante cose, ma manca il Padre. E nella storia dell’umanità questo si ripete: quando manca il Padre, manca qualcosa e sempre c’è la voglia di incontrare, di ritrovare il Padre», spiega Papa Francesco, non prima di concludere «Chiediamo allo Spirito Santo che ci ricordi sempre, sempre, questo accesso al Padre, che ci ricordi che noi abbiamo un Padre, e a questa civiltà che ha un grande senso di orfanezza, dia la grazia di ritrovare il Padre, il Padre che dà senso a tutta la vita e fa che gli uomini siano una famiglia». (agg. di Niccolò Magnani)

LA MESSA DELLA DOMENICA

Papa Francesco

alle ore 7.00 stamattina, domenica 17 maggio 2020, celebrerà come ogni giorno la Santa Messa del mattino nella Cappella di Casa Santa Marta. L’appuntamento quotidiano con il Santo Padre è in tempi di Coronavirus particolarmente prezioso per i fedeli, in particolare naturalmente di domenica. Dobbiamo d’altronde ricordare che oggi è l’ultimo giorno di Messe senza popolo: da domani si potrà tornare a Messa nelle proprie parrocchie, rispettando tutte le condizioni di sicurezza. Oggi dunque sarà una domenica speciale, tuttavia possiamo affermare che queste settimane hanno regalato a tutti i cristiani, anche coloro che magari prima del Coronavirus non andavano a Messa durante la settimana, la possibilità di seguire la Messa quotidiana con un “parroco” d’eccezione, favorita ovviamente anche dall’ampia copertura televisiva della Messa in Santa Marta di Papa Francesco garantita in queste settimane, almeno per i più mattinieri.

La Messa da Casa Santa Marta di Papa Francesco è infatti visibile in questo periodo in diretta tv su Rai 1 e Tv2000 e video streaming tramite RaiPlay e Vatican News YouTube, con la Rai che si è dunque aggiunta quotidianamente ai canali vaticani per seguire le celebrazioni eucaristiche quotidiane del Pontefice, consentendo in questo modo a chi lo desidera di iniziare con la preghiera la nuova giornata insieme a Papa Francesco, che ogni giorno sviluppa un tema particolarmente significativo nella propria meditazione.

Nei giorni scorsi possiamo ad esempio ricordare che nella Messa di lunedì Papa Francesco ha pregato per coloro che hanno perso il lavoro a causa del Coronavirus. Martedì ecco la preghiera per gli infermieri, il cui lavoro è una vera vocazione, mentre mercoledì il pensiero del Papa si è rivolto a studenti e insegnanti. Giovedì invece sia la preghiera nell’introduzione sia gran parte dell’omelia si sono concentrate sulla Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, mentre venerdì il pensiero di Papa Francesco all’inizio della Messa in Santa Marta è andato alle famiglie, perché in esse cresca lo Spirito del Signore, spirito di amore, rispetto e libertà.

PAPA FRANCESCO, SANTA MESSA IN SANTA MARTA: L’OMELIA DI IERI

Ieri mattina

infine Papa Francesco nell’introduzione alla Santa Messa a Casa Santa Marta ha salutato innanzitutto quanti svolgono il servizio della sepoltura dei morti: “Preghiamo oggi per le persone che si occupano di seppellire i defunti in questa pandemia. È una delle opere di misericordia seppellire i defunti e non è una cosa gradevole naturalmente. Preghiamo per loro che rischiano anche la vita e di prendere il contagio”.

Nell’omelia invece il Papa ha commentato il passo del Vangelo previsto dalla liturgia del giorno: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia». Gesù parla spesso dell’odio contro di Lui e i suoi discepoli e prega il Padre di difenderli dallo spirito del mondo. Papa Francesco mette dunque in guardia dalla mondanità che “è una cultura dell’effimero, una cultura dell’apparire, del maquillage, una cultura ‘dell’oggi sì, domani no, domani sì e oggi no’. Ha dei valori superficiali”.

La mondanità è pure nemica della fedeltà, ha proseguito Papa Francesco nella sua omelia: “Una cultura che non conosce fedeltà, perché cambia secondo le circostanze, negozia tutto. Questa è la cultura mondana”. Gesù prega – ha ricordato il Pontefice – “perché il Padre ci difenda da questa cultura della mondanità. È una cultura dell’usa e getta, senza fedeltà”. La mondanità spirituale “è un modo di vivere; anche un modo di vivere il cristianesimo. E per sopravvivere davanti alla predicazione del Vangelo, odia, uccide”.