All’inizio della Santa Messa da Casa Santa Marta, Papa Francesco ha come di consueto rivolto l’attenzione al dramma del coronavirus invitando i fedeli all’ascolto su questo breve ma semplice messaggio: «C’è gente che da adesso incomincia a pensare al dopo: al dopo la pandemia. A tutti i problemi che arriveranno: problemi di povertà, di lavoro, di fame … Preghiamo per tutta la gente che aiuta oggi, ma pensa anche al domani, per aiutarci a tutti noi». Nell’omelia del giorno invece, il Santo Padre si è concentrato sui dolori della Madre di Gesù nell’approssimarsi alla Pasqua del Signore: «Questo Venerdì di Passione, la Chiesa ricorda i dolori di Maria, l’Addolorata. Da secoli viene questa venerazione del popolo di Dio. Si sono scritti inni in onore dell’Addolorata: stava ai piedi della croce e la contemplano lì, sofferente. La pietà cristiana ha raccolto i dolori della Madonna e parla dei “sette dolori».



Dopo averli ripercorsi uno a uno, Papa Francesco si addentra nel mistero del dolore che la Santa Madre di Dio è “costretta” a subire per vedere poi trionfare la Luce della Resurrezione di chi ha così tanto amato: «La Madonna non ha voluto togliere a Gesù alcun titolo; ha ricevuto il dono di essere Madre di Lui e il dovere di accompagnare noi come Madre, di essere nostra Madre. Non ha chiesto per sé di essere una quasi-redentrice o una co-redentrice: no. Il Redentore è uno solo e questo titolo non si raddoppia. Soltanto discepola e Madre. E così, come Madre noi dobbiamo pensarla, dobbiamo cercarla, dobbiamo pregarla. È la Madre. Nella Chiesa Madre. Nella maternità della Madonna vediamo la maternità della Chiesa che riceve tutti, buoni e cattivi: tutti. Oggi ci farà bene fermarci un po’ e pensare al dolore e ai dolori della Madonna. È la nostra Madre. E come li ha portati, come li ha portati bene, con forza, con pianto: non era un pianto finto, era proprio il cuore distrutto di dolore». Qui è disponibile l’omelia integrale della S.Messa del 3 aprile 2020.



LA MESSA DA CASA SANTA MARTA

Si avvicina la Domenica delle Palme e nella Messa da Casa Santa Marta questa mattina Papa Francesco continua il percorso di avvicinamento alla domenica di vigilia della Pasqua: come sempre in diretta tv (Rai 1 e Tv2000 garantiscono come sempre la visione dalle ore 7) e video streaming, il Santo Padre “apre” la giornata con un pensiero e una preghiera per far finire la pandemia da coronavirus che affligge l’Italia e il mondo intero. Ieri nell’introduzione alle celebrazioni, il Papa ha voluto ricordare ancora una volta il dramma dei senzatetto in questo particolare momento «Questi giorni di dolore e di tristezza evidenziano tanti problemi nascosti. Sul giornale, oggi, c’è una foto che colpisce il cuore: tanti senzatetto di una città sdraiati in un parcheggio, in osservazione … ci sono tanti senzatetto oggi. Chiediamo a Santa Teresa di Calcutta che risvegli in noi il senso della vicinanza a tante persone che nella società, nella vita normale, vivono nascoste ma, come i senzatetto, nel momento della crisi, si evidenziano così».



Nell’omelia poi seguente, il Santo Padre ha ricordato le tre dimensioni della vita cristiana dell’elezione, promessa e alleanza «I peccati del cammino sono sempre contro queste tre dimensioni: non accettare l’elezione e noi “eleggere” tanti idoli, tante cose che non sono di Dio. Non accettare la speranza nella promessa, andare, guardare da lontano le promesse, anche tante volte, come dice la Lettera agli Ebrei (cf. Eb. 6,12; Eb. 8,6), salutandole da lontano e fare che le promesse siano oggi con i piccoli idoli che noi facciamo, e dimenticare l’alleanza, vivere senza alleanza, come se noi fossimo senza alleanza».

PAPA FRANCESCO, IL MESSAGGIO AI GIOVANI

In questo difficile momento di ansia generalizzata per il coronavirus Papa Francesco non intende lasciare solo il popolo di Dio e tutti quegli italiani che si sentono del tutto indifesi davanti al “mistero” di questa malattia: in attesa delle nuove parole di speranza che il Santo Padre produrrà nella odierna Santa Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta, segnaliamo un messaggio molto particolare inviato dal Papa ai giovani della Diocesi di Teramo-Atri e riprodotto ieri dal vescovo Lorenzo Luzzi nel consueto collegamento virtuale con i ragazzi della pastorale giovanile.

«Hanno dimostrato il desiderio di non subire questo evento così difficile, ma di avere la capacità di attraversarlo portando nel cuore la certezza che il Risorto è accanto a noi. Nei giovani c’è la consapevolezza che una ripartenza sarà possibile solo a partire dalla grande esperienza della Pasqua» ha ricordato Papa Bergoglio portando la sua vicinanza simbolica a tutti i giovani del Paese. Tanto oggi come negli scorsi giorni l’invito alla Pasqua del Signore e al farsi prossimo al Suo Corpo nella comunione spirituale è stato “rilanciato” dal Papa al termine della Messa da Santa Marta: la preghiera recitata ieri è stata la seguente «Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te».