Nel corso della Santa Messa celebrata in Santa Marta questa mattina, Papa Francesco ha voluto innanzitutto pregare “per i governanti che hanno la responsabilità di prendersi cura dei loro popoli in questi momenti di crisi”, ma anche per chi si alza presto per pregare, una simpatica forma di ringraziamento a chi segue la Santa Messa che Papa Francesco celebra appunto alle ore 7.00, perfetta per i mattinieri. Nell’omelia poi il Papa, partendo dalla lettura degli Atti degli Apostoli e del Vangelo di Giovanni che nella liturgia odierna hanno presentato situazioni piuttosto diverse fra loro, ha ricordato cosa può fare la Chiesa sia nei tempi di pace sia in quelli più difficili. Nei primi dunque la Chiesa “cresce, è tranquilla, ha il conforto dello Spirito Santo, è in consolazione”; nel Vangelo invece il tempo difficile era nato dai discepoli che si allontanavano perché la parola di Gesù era “troppo dura”.

Un momento di crisi dunque “è un momento di scelta, è un momento che ci mette davanti alle decisioni che dobbiamo prendere”. L’atteggiamento giusto è quello di Pietro che risponde: ”Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio”. Papa Francesco invoca dunque per tutti nei momenti di crisi la capacità di essere “molto fermi nella convinzione della fede” con la perseveranza, la conversione e la fedeltà: “Che il Signore ci dia la forza – nei momenti di crisi – di non vendere la fede”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

LA SANTA MESSA DI PAPA FRANCESCO

Anche oggi, sabato 2 maggio 2020, Papa Francesco ci farà compagnia di buon mattino con la Santa Messa delle ore 7.00, celebrata dal Pontefice nella Cappella di Casa Santa Marta. L’appuntamento è fisso ogni giorno e in tempi di Coronavirus è particolarmente prezioso per i fedeli che aspettano di poter tornare a Messa nelle proprie parrocchie.

Nel frattempo, c’è l’opportunità di seguire le celebrazioni quotidiane di un “parroco” d’eccezione: ricordiamo allora ancora una volta che la diretta tv su Rai 1 e Tv2000 e video streaming tramite RaiPlay e Vatican News YouTube sono dunque il modo per iniziare con la preghiera la nuova giornata insieme a Papa Francesco, che ogni giorno sviluppa un tema particolarmente significativo nella propria meditazione.

Ad esempio, nel corso di questa settimana a cavallo fra i mesi di aprile e maggio abbiamo avuto mercoledì 29 la festa di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e Patrona d’Europa. Mercoledì mattina dunque nella Santa Messa da Casa Santa Marta Papa Francesco aveva esortato tutti i cristiani a pregare “per l’Europa, per l’unità dell’Europa, per l’unità dell’Unione Europea: perché tutti insieme possiamo andare avanti come fratelli”. Tema come sappiamo di stretta attualità nel pieno della pandemia di Coronavirus, che rischia invece di far prevalere i singoli interessi nazionali nell’azione dei vari governi.

PAPA FRANCESCO, SANTA MESSA IN SANTA MARTA: L’OMELIA DI IERI

Ieri invece il tema centrale della riflessione e della preghiera di Papa Francesco nel corso della Santa Messa del mattino a Santa Marta era stata naturalmente la festa di San Giuseppe lavoratore. Nella Giornata dei lavoratori, queste le parole di Francesco nel saluto iniziale: “Preghiamo per tutti i lavoratori. Per tutti. Perché a nessuna persona manchi il lavoro e che tutti siano giustamente pagati e possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo”.

Il tema del lavoro è stato poi approfondito da Papa Francesco anche nell’omelia: nel giorno di San Giuseppe, patrono di tutti i lavoratori, il Santo Padre ha ribadito come il valore del lavoro vada oltre il pur necessario guadagno. Il passo della Genesi in cui si descrive la creazione dell’uomo a immagine e somiglianza di Dio ci indica infatti che “Dio consegna la sua attività, il suo lavoro, all’uomo, perché collabori con Lui. Il lavoro umano è la vocazione ricevuta da Dio e rende l’uomo simile a Dio perché col lavoro l’uomo è capace di creare. Il lavoro dà la dignità. Dignità tanto calpestata nella storia”.

Papa Francesco è allora durissimo nel sottolineare le tante ingiustizie: “Ogni ingiustizia che si fa su una persona che lavora, è calpestare la dignità umana. Si abbassa il livello e si finisce in quella tensione di dittatore-schiavo. Invece, la vocazione che ci dà Dio è tanto bella: creare, ri-creare, lavorare. Ma questo si può fare quando le condizioni sono giuste e si rispetta la dignità della persona”.