Nell’introduzione alla Santa Messa da Casa Santa Marta, Papa Francesco ha pregato questa volta per i giovani e i ragazzi che nel momento della pandemia hanno dovuto attraversare non pochi problemi e che ancora ne avranno nei prossimi mesi finché rimarrà l’emergenza coronavirus: «Preghiamo oggi per gli studenti, i ragazzi che studiano, e gli insegnanti che devono trovare nuove modalità per andare avanti nell’insegnamento: che il Signore li aiuti in questo cammino, dia loro coraggio e anche un bel successo». Nell’omelia poi della Santa Messa il Pontefice ha rivolto l’accento sulla vita cristiana come “mistica di un rimanere reciproco”, ovvero «noi siamo in Gesù come Gesù è in noi. […] Questo “rimanere reciproco” è un mistero, un mistero di vita, un mistero bellissimo. È vero, i tralci senza la vite non possono fare nulla perché non arriva la linfa, hanno bisogno della linfa per crescere e per dar frutto. Ma anche l’albero, la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non vengono attaccati all’albero, alla vite».



Nell’Udienza Generale conclusasi attorno alle ore 10 invece il Santo Padre è tornato sul tema della preghiera per il suo secondo ciclo di catechesi: «La preghiera ade cristiano nasce da una rivelazione, il Tu non è rimasto nel Mistero ma è entrato in relazione con noi: la nostra fede celebra la manifestazione di Dio, un’epifania di un Dio che non rimane nascosto ma offre la sua amicizia agli uomini. Dio rivela la sua gloria nei tanti episodi della vita di Gesù: “il Figlio Unigenito ha rivelato Dio”, spiega Giovanni nel Vangelo».

Secondo Papa Francesco, la vita cristiana è semplice nel comunicarsi: «Un volto tenerissimo che non vuole incutere alcuna paura agli uomini: se gli uomini erano abituati ad avvicinarsi con timidezza e spavento a Dio, Gesù non ci tratta così, i cristiani si rivolgono a Lui osando chiamarlo “Padre”. Gesù usa addirittura l’altra parola, “Papà”. Bandito ogni rapporto feudale, non c’è sudditanza o schiavitù, ma invece alleanza, amicizia e comunione». Dalla schiavitù all’amicizia, la “rivoluzione” di Cristo è tutt’altro che minima: conclude l’Udienza Generale così Papa Francesco, «Non vi chiamo più servi ma vi ho chiamati amici perché tutto ciò che udite dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”, dice Gesù nel lungo discorso d’addio ai discepoli. È come un assegno in bianco, Lui ci concede tutto quello che noi chiediamo nella preghiera: facciamo la prova!. Dio è paziente con noi, come un papà e una mamma assieme, bussa al nostro cuore e attende la nostra risposta: proviamo a metterci nella preghiera nelle braccia misericordiose di Dio».

DIRETTA MESSA SANTA MARTA

Doppio appuntamento, come ogni mercoledì, con Papa Francesco tramite la consueta diretta video streaming e tv: alle ore 7 la Santa Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta e poi dalle 9.30 in poi l’Udienza Generale incentrata sulla nuova catechesi del tempo dopo Pasqua sul tema della preghiera. Entrambi i momenti con il Santo Padre saranno trasmessi su Tv2000 e Rai 1 e in video streaming su RaiPlay e YouTube di Vatican News: ieri il Vaticano ha annunciato però che dal prossimo 18 maggio, con la ripresa delle messe in tutta Italia “in presenza di popolo”, verranno interrotte le diretta in streaming delle celebrazioni mattutine da Santa Marta con Papa Francesco.

«Quella di lunedì prossimo, alle 7 di mattina, sarà l’ultima di una serie che ogni giorno, per più di due mesi, ha accompagnato milioni di persone in tutto il mondo. In occasione della ripresa delle messe con il popolo in Italia, Francesco ha infatti deciso di interrompere la diretta della messa mattutina. L’occasione sarà speciale, perché il 18 maggio si festeggia il centesimo anniversario della nascita di Karol Wojtyla, e per questo Francesco celebrerà dall’altare sulla tomba del santo Pontefice suo predecessore, nato nel 1920, eletto Vescovo di Roma nel 1978, morto nel 2005 e canonizzato nel 2014», fa sapere la nota di Vatican News.

Di contro, per milioni di italiani vi sarà finalmente la possibilità di tornare a ricevere la comunione e partecipare ai sacramenti in forma diretta e non più solo tramite uno schermo. «Che il Signore ci dia questa pace piena di speranza, che ci fa fecondi, ci fa comunicativi con gli altri, che crea comunità e che sempre guarda la definitiva pace del Paradiso», lo ricordava giusto ieri concludendo l’omelia da Santa Marta nella messa mattutina.

PAPA FRANCESCO, UDIENZA GENERALE SULLA PREGHIERA

Esattamente 7 giorni fa Papa Francesco iniziava l’Udienza Generale del mercoledì introducendo un nuovo ciclo di catechesi dopo la Santa Pasqua e il tema delle beatitudini: «Oggi iniziamo un nuovo ciclo di catechesi sul tema della preghiera. La preghiera è il respiro della fede, è la sua espressione più propria. Come un grido che esce dal cuore di chi crede e si affida a Dio», spiegava il Santo Padre nella Biblioteca del Palazzo Apostolico dopo la Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta. Non è ancora chiaro cosa avverrà però dalle prossime settimane dove la fase 2 e la fine del lockdown in teoria potrebbe permettere un ritorno graduale alla partecipazione di popolo anche per la canonica Udienza Generale del mercoledì: in attesa di comunicazioni ufficiali della Santa Sede in merito, il tema della preghiera ritorna anche oggi con il secondo ciclo di catechesi.

«Più forte di qualsiasi argomentazione contraria, nel cuore dell’uomo c’è una voce che invoca. Tutti abbiamo questa voce, dentro. Una voce che esce spontanea, senza che nessuno la comandi, una voce che s’interroga sul senso del nostro cammino quaggiù, soprattutto quando ci troviamo nel buio: “Gesù, abbi pietà di me! Gesù, abbi pietà di me!”. Bella preghiera, questa», ricordava Papa Francesco 7 giorni fa celebrando la figura di Bartimeo, il cieco di Gerico. La preghiera come mendicanza, come spesso ricorda Papa Francesco in riferimento al creato e al silenzioso grido che sgorga nel cuore di ciascuna creatura: «Bella definizione dell’uomo: “mendicante di Dio».