Papa Francesco
nell’intervista al Tg5 parlando della cultura dello scarto tira in ballo anche i migranti: «Lasciarli affogare per risolvere dopo il problema non va bene. Nessuno lo fa intenzionalmente, è vero, ma se non li aiuti…». Invece sull’assalto a Capitol Hill negli Stati Uniti: «Sono rimasto stupito, ma è una realtà. C’è sempre qualcosa che non va, anche nelle realtà più mature. Ora che questo problema è venuto fuori si può porre rimedio. La violenza va condannata». C’è qualcosa che però la pandemia ha creato: tanta gente si è affidata a Dio, trovando la fede. «Per me è un dono – spiega il Pontefice -. Nessuno può avere fede con le proprie forze, è un dono che ti dà il Signore. Io credo perché ho ricevuto questo dono, gratuito. Non si può comprare la fede. Tante volte nelle difficoltà la gente si apre e riceve questo dono. Bisogna aprire il cuore per ricevere questo dono. Tanti non hanno questa capacità, non voglio giudicare, ma si chiudono di più. Se non viene come dono, non è fede». E quindi chiarisce: «Dio è vicino, ma Gesù Cristo si è fatto più vicino. La vicinanza di Dio è quella che dobbiamo avere, dobbiamo chiedere questo dono».
Bergoglio ha parlato poi della sua quotidianità, raccontando come è cambiata: «Sono ingabbiato, poi mi sono calmato e ho preso la vita come viene. Si prega di più, si parla di più, si usa di più il telefono e si fanno più riunioni per risolvere i problemi. Quando ho fatto le preghiere pubbliche, si percepisce il dolore ma anche l’amore. Ho dovuto cancellare viaggi, perché non posso causare assembramenti. Ora non so se si farà quello in Iraq. La vita è cambiata, ma il Signore ci aiuta». Infine, un augurio: «Di uscire migliori dalla crisi. Dovete prendere coraggio e pensare agli altri. Non ci sia la cultura dello scarto e dell’indifferenza, ma della fratellanza e vicinanza. Auguro che non ci sia la cultura dell’io nei gruppi dirigenziali, religiosi, imprenditoriali o politici. All’io penseremo dopo, l’unità è più grande del conflitto. E pregate di più». (agg. di Silvana Palazzo)
Papa Francesco “Aborto non è un problema religioso”
La pandemia Covid ci ha allontanati fisicamente, ma non deve allontanarci anche spiritualmente. «La nuova sfida è la vicinanza, delle persone e dei problemi. C’è questa cultura dell’indifferenza, ma questa cultura distrugge, perché allontana. Senti dire spesso “Non possiamo risolvere tutti i problemi”, ma bisogna puntare sulla vicinanza. Io mi avvicino alla gente, a quella che soffre, per aprire la strada per andare avanti», spiega Papa Francesco nell’intervista concessa al Tg5. Questo è un tema che riguarda anche la politica. «Pensiamo alla classe dirigenziale. Ha il diritto di avere punti di vista diversi, ma in questo tempo si deve giocare per l’unità, sempre. Non c’è il diritto di allontanarsi dall’unità».
La politica è una delle attività più nobili, ma deve perseguire il bene comune. Il Santo Padre osserva: «I partiti sono strumenti, ma se i politici sottolineano più l’interesse personale rovinano. In questo momento la politica non ha diritto di dire “io” ma “noi”. L’egoismo non è la soluzione ai problemi». Quindi, lancia loro un appello: «Con l’unità si perdono le elezioni? Non è questo il momento della raccolta, ma è quello della semina del bene comune. Perdi un’opportunità? Ne avrai un’altra. Ma non puoi fare i tuoi interessi sulla pelle degli altri». C’è un problema economico grave, per affrontarlo bisogna cambiare atteggiamento: «Non bisogna dare risposte alle persone, ma far loro domande per capire di cosa hanno bisogno. Qui a Roma ho visto tante cose buone: gente che ha capito questo ed è uscita in strada ad aiutare gli altri. La speranza si semina con la vicinanza. Dobbiamo essere audaci, creativi nel trovare strade di vicinanza. Nessuno si salva da solo, questo è molto semplice».
Papa Francesco ha parlato poi di quella cultura dello scarto: «Le persone che non sono utili si scartano. Si scartano i bambini non volendovi o rifiutandoli se hanno qualche malattia o se non è voluto, così gli anziani, i malati e i migranti». Si arriva inevitabilmente al delicato tema dell’aborto: «Non volevo arrivare a questo, ma tu mi hai tirato la lingua. L’aborto non è un problema religioso, ma umano. Questo è un problema di etica umana, anche un ateo deve risolverlo in coscienza sua. Io chiedo: è giusto cancellare una vita umana per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Questo è il problema dell’aborto, scientificamente e umanamente, la religione arriva dopo». (agg. di Silvana Palazzo)
Papa Francesco “Realismo per uscire migliori da Covid”
“Il mondo che vorrei”, questo il titolo dell’intervista concessa da Papa Francesco al Tg5 in esclusiva mondiale. E comincia con un gesto di estrema gentilezza del Santo Padre: «Grazie a te, che ti sei disturbato a venire. Grazie a te», dice al giornalista Fabio Marchese Ragona che lo ha ringraziato per avergli concesso quell’incontro. Si comincia dalla pandemia Covid e da una domanda comune: da dove ripartire? «Io parto da una certezza: la pandemia è una crisi, ma da una crisi non si esce mai come prima. Mai. Usciamo migliori o peggiori. Questo è il problema: come uscire migliori e non peggiori? Dipende da noi. Se vogliamo uscirne migliori, c’è una strada da seguire. Per uscirne migliori dobbiamo rivedere tutto. I grandi valori ci sono sempre stati, non cambiano con la storia, ma vanno tradotti nella realtà».
Ma ci sono problemi da affrontare che esistono da ben prima della pandemia: «Le statistiche delle Nazioni Unite sono spaventose. Pensa ai bambini che nascono in guerra e crescono senza conoscere l’odore della pace». Bisogna quindi anche perseguire la pace: «Noi siamo già nella Terza guerra mondiale, solo che è a pezzi. I bambini e le guerre, sono problemi gravi. Per questo dico: dobbiamo puntare alle cose concrete. Con un mese di spese di guerra si darebbe da mangiare a tutta l’umanità. Dobbiamo essere realisti, oggi ci vuole realismo». (agg. di Silvana Palazzo)
Papa Francesco su Capitol Hill
In attesa dell’intervista integrale a breve in versione integrale su Canale 5 – e dopo le diverse anticipazioni che potete trovare nei focus qui sotto – Papa Francesco nell’Angelus di oggi è tornato sui fatti avvenuti a Capitol Hill negli scorsi giorni, al termine della consueta recita della preghiera a mezzogiorno: «rivolgo un affettuoso saluto al popolo degli Stati Uniti d’America, scosso dal recente assedio al Congresso. Prego per coloro che hanno perso la vita – cinque –, l’hanno persa in quei drammatici momenti. Ribadisco che la violenza è autodistruttiva sempre. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde».
Papa Bergoglio ha poi esortato le Autorità dello Stato americano e l’intera popolazione «a mantenere un alto senso di responsabilità, al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana. La Vergine Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, aiuti a tenere viva la cultura dell’incontro, la cultura della cura, come via maestra per costruire insieme il bene comune; e lo faccia con tutti coloro che abitano in quella terra». (agg. di Niccolò Magnani)
Papa Francesco intervistato su Canale 5
Intervista a Papa Francesco in onda oggi, 10 gennaio, su Canale5 a partire dalle 20.35 circa, subito dopo il TG5 della sera. Sarà un incontro in esclusiva mondiale quello che Canale5 porterà questa sera in onda nel prime time, un colloquio intimo e vario concesso al giornalista Fabio Marchese Ragona, avvenuto nella residenza Santa Marta in Vaticano, e in cui il Pontefice argentino ha affrontato vari temi della nostra tra cui: la pandemia, il vaccino, i disordini negli Stati Uniti e l’aborto.
Temi caldi che sicuramente attireranno l’attenzione di molti sullo speciale e, molto probabilmente, anche polemiche, complimenti e critiche come spesso avviene per i grandi leader. Papa Francesco avrà poi modo di parlare anche di come è cambiata la sua vita a causa del virus.
Le anticipazioni dell’intervista di Fabio Marchese Ragona
Come già anticipato, sono diverse le tematiche presenti nella lunga intervista “intima” tra Papa Francesco e Fabio Marchese Ragona a partire dall’enorme “sfida” della pandemia da Covid: condanna netta di Papa Francesco al mondo No Vax, con parole molto dure «C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino […] Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri». Il suo “Sì vax” si permea in una spiegazione alquanto semplice della situazione: «Quando ero bambino – spiega Bergoglio – ricordo che c’è stata la crisi della poliomelite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici per questo e c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero e c’erano tante mamme disperate… poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini, per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini… Non so perché qualcuno dice: ‘no, il vaccino è pericoloso’, ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo?».
Inevitabile poi l’accenno alle recentissime incresciose scene giunte dal Congresso Usa, assaltato dai fan pro-Trump con purtroppo anche 4 morti negli scontri: «Anche nella realtà più matura sempre c’è qualcosa che non va, di gente che prende una strada contro la comunità, contro la democrazia, contro il bene comune. Grazie a Dio questo è scoppiato e si è potuto vedere bene perché così si può mettere il rimedio». La violenza per il Papa c’è e rimarrà sempre purtroppo, «Nessun popolo può vantarsi di non avere un giorno un caso di violenza, succede nella Storia», ma, sostiene, «dobbiamo capire bene per non ripetere, imparare dalla Storia». (a cura di Niccolò Magnani)
Lo speciale Papa Francesco su Canale 5
L’intervista esclusiva a Papa Francesco andrà in onda su Canale5 ma sarà disponibile anche in diretta streaming sul sito Mediaset Play raggiungibile cliccando qui proprio a partire dalle 20.35. Subito dopo il video dovrebbe essere disponibile nella sezione on demand del sito ma potrebbe non essere visibile al di fuori dei confini Nazionali. Nella serata, dedicata interamente a Papa Francesco, dopo l‘intervista seguirà la proiezione del film Mediaset “Chiamatemi Francesco – il Papa della gente” con la storia personale di Jorge Mario Bergoglio figlio di immigrati italiani in Argentina, dalla gioventù alla vocazione e alla nomina a Papa di otto anni fa. Al termine del film, un commento speciale curato dal Tg5 condotto da Cesara Buonamici alla presenza di opinionisti o esperti.