Papa Francesco, nelle frasi pronunciate dopo l’Angelus, ha voluto rivolgere una preghiera silenziosa per i 215 bambini morti in Canada presso una scuola residenziale cattolica per indigeni. Il Pontefice ha definito “sconvolgente” la scoperta dei resti degli alunni della Kamloops Indian Residential School, avvenuta all’incirca due settimane fa. “Esprimiamo al popolo canadese, così come a tutta la chiesa cattolica del Canada, la nostra vicinanza, affidando le anime di quei bambini morti e pregando per le famiglie e comunità autoctone canadesi affrante dal dolore”, ha dichiarato Bergoglio, visibilmente commosso.



Sulle colonne di “Vatican News” viene ricordato che la fossa comune è stata rinvenuta nei pressi della scuola appartenente a una rete governativa, ma direttamente gestita dalla Chiesa. Attivata alla fine dell’Ottocento, fu chiusa nel 1978 e furono circa 150mila i bambini indigeni separati dalle famiglie e trasferiti in queste scuole. A loro era vietato esprimersi nella loro lingua d’origine, spesso erano maltrattati e abusati e in taluni casi furono anche uccisi, pagando con la loro stessa vita quella “diversità”.



PAPA FRANCESCO RICORDA I BAMBINI MORTI IN CANADA ESTERNANDO PROFONDO DOLORE

Papa Francesco ha dunque voluto dedicare un momento di preghiera per le anime dei 215 bambini trovati sepolti in una fossa comune in Canada, vicenda attorno alla quale, rivela “Vatican News”, i vescovi canadesi avevano già argomentato nelle scorse settimane, affermando la loro volontà di impegnarsi per le comunità aborigene della nazione. Addirittura, si legge nell’articolo, la Commissione per la verità e la riconciliazione del Canada ha diramato un rapporto sulle scuole residenziali più di un lustro fa. Il documento constava all’incirca di 4mila pagine e descriveva nel dettaglio l’abuso dei bambini aborigeni nelle istituzioni, dove almeno 3.200 bambini hanno perso la vita per negligenza o in seguito ad abusi. Proprio il Pontefice sta incoraggiando le indagini, che ora proseguiranno con la volontà del governo canadese di risalire all’identità dei minori ritrovati e di salvaguardare i loro piccoli resti. Un momento di grande sofferenza per l’intero Paese e anche per la comunità cattolica.

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