L’emergenza coronavirus
continua a colpire l’Italia e il mondo intero, Papa Francesco nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Adnkronos ha parlato anche delle sofferenze causate dal virus ai milioni di fedeli. L’immagine della Benedizione Urbi et Orbi dello scorso 27 marzo – Bergoglio da solo in piazza San Pietro in preghiera per la fine della pandemia – resterà nella storia e il pontefice ha ribadito: «Sono giorni di grande incertezza, prego tanto, sono tanto, tanto, tanto vicino a chi soffre, sono con la preghiera a chi aiuta le persone che soffrono per motivi di salute e non solo». Una manifestazione di vicinanza a tutti coloro che si ritrovano a fare i conti con la brutta bestia del Covid-19, nella speranza di poter tornare presto ad abbracciare la normalità.
Papa Francesco: “Dopo emergenza coronavirus fedeli saranno più veri, più autentici”
E l’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19 ha dei riflessi anche sul rapporto con la fede, tanto che si parla di nuove restrizioni per il culto. Papa Bergoglio si è espresso in maniera decisa su possibili ripercussioni per la Chiesa, sottolineando di non voler entrare nel merito delle decisioni politiche del Governo italiano: «Le racconto una storia che mi ha dato un dispiacere: ho saputo di un vescovo che ha affermato che con questa pandemia la gente si è “disabituata” ad andare in chiesa, che non tornerà più a inginocchiarsi davanti a un crocifisso o a ricevere il corpo di Cristo. Io dico che se questa “gente”, come la chiama il vescovo, veniva in chiesa per abitudine allora è meglio che resti pure a casa». Un giudizio netto quello di Papa Francesco, che ha però una convinzione: «E’ lo Spirito Santo che chiama la gente. Forse dopo questa dura prova, con queste nuove difficoltà, con la sofferenza che entra nelle case, i fedeli saranno più veri, più autentici, Mi creda, sarà così».