Piero Damosso giornalista del Tg1, il telegiornale di Rai Uno, è stato ospite stamane del programma Uno Mattina per parlare di Papa Francesco e del ruolo della Chiesa nella possibilità di trovare la pace nei vari conflitti che da tempo affliggono il mondo, a cominciare da quello in Ucraina e arrivando a quello in Medioriente fra Israele e Hamas, scoppiato lo scorso 7 ottobre 2023. “La Chiesa cattolica è oggi uno dei pochi punti di riferimento per creare un negoziato e un dialogo – le parole di Piero Damosso – bisogna fermare la corsa alla guerra. Quello che è successo in Iran rischia di allargare i confini, e per fermare la guerra è importante la risposta di tutti i noi, la capacità di impegnarsi insieme, come ha detto Papa Francesco i popoli non vogliono la guerra, dobbiamo impegnarci di più con la partecipazione e la Chiesa di Papa Francesco è una grande risorsa”.



Piero Damosso ha proseguito: “E’ possibile il dialogo? Sempre, spesso siamo noi che non lo vogliamo. Dobbiamo svegliarci, svegliare il nostro cuore che non vuole la guerra, se pensiamo che dopo la seconda guerra mondiale c’erano movimenti per abolirla, ma oggi assistiamo al ritorno delle guerre e dobbiamo invertire questa tendenza e il dialogo è sempre possibile, va cercato ad ogni costo”.



PIERO DAMOSSO, IL PAPA E LA CHIESA: “IL RUOLO DI DIPLMAZIA…”

E ancora: “Oltre al dialogo Papa Francesco può avere un ruolo di diplomazia? E’ il cuore di questo progetto di pace, riconoscere gli altri popoli come se gli altri popoli contribuissero in modo decisivo alla tua felicità, questo è il messaggio del Papa in tutto il mondo con l’enciclica ‘fratelli tutti’ sulla fraternità universale”.

Piero Damosso ha concluso dicendo: “Il primo gennaio il Papa ha voluto ricordare gli altri conflitti dimenticati, come quello in Nicaragua dove c’è stato un attacco alla Chiesa, ma lui risponde con il dialogo, e questo ci dimostra che il dialogo è sempre possibile ma bisogna crederci. Che anno sarà il 2024 per il Papa? Un anno dedicato alla preghiera in vista del giubileo del 2025, nella preghiera unisce i fedeli delle grandi religioni ed è per questo che il dialogo inter-religioso è molto importante”.