“FERMIAMO LA GUERRA MONDIALE”: L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO DALL’AFRICA
L’appello di Papa Francesco risuona anche oggi dopo le parole tonanti proferite nella consueta conferenza stampa “a braccio” sul volo di ritorno dai viaggi apostolici: «fermiamo la guerra mondiale. Il mondo si sta autodistruggendo, fermiamoci!». Parole nette che non riguardano solo la perdurante e ormai “annuale” guerra in Ucraina: l’appello del Santo Padre di ritorno dal viaggio in Congo e Sud Sudan si scaglia contro l’industria delle armi e le tante tensioni internazionali che affliggono intere regioni e popolazioni. «Si provoca la lotta fra le tribù con la vendita delle armi e poi si sfrutta la guerra di ambedue le tribù. Questo è diabolico. Non mi viene un’altra parola. Questo è distruggere: distruggere il creato, distruggere la persona, distruggere la società. Non so se anche in Sud Sudan succede ma in alcuni Paesi sì succede: i ragazzini sono reclutati per fare parte della milizia e combattere con altri ragazzini», ha detto Papa Francesco parlando in primo luogo della situazione nefasta su molti stati dell’Africa.
Non solo Ucraina, spiega il Pontefice – accanto ai leader della Chiesa Anglicana e scozzese con i quali ha condiviso il viaggio in Sud Sudan-, il mondo intero è invaso dalla guerra: «da dodici-tredici anni la Siria è in guerra, da più di dieci anni lo Yemen è in guerra; pensa al Myanmar, alla povera gente Rohingya che gira il mondo perché sono stati cacciati via dalla propria patria. Dappertutto, nell’America Latina, quanti focolai di guerra ci sono! Sì, ci sono guerre più importanti per il rumore che fanno, ma, non so, tutto il mondo è in guerra, e in autodistruzione». Papa Francesco invita tutti, ma proprio tutti, a fermarsi in tempo in quanto una bomba «ti richiama una più grande e una più grande e nell’escalation tu non sai dove finirai. La testa fredda bisogna (avere)».
GUERRA IN UCRAINA, PAPA FRANCESCO: “PRONTO A INCONTRARE PUTIN E ZELENSKY”
Nel corso della lunga conferenza stampa (qui sotto il video completo dall’aereo) Papa Francesco ha comunque ribadito di essere disponibile a incontrare anche subito i due leader di Ucraina e Russia per provare a portare la pace in un conflitto purtroppo con il rischio dietro l’angolo di una “detonazione” in terza guerra mondiale: «Io sono aperto a incontrare entrambi i presidenti, quello dell’Ucraina e quello della Russia, sono aperto per l’incontro. Se io non sono andato a Kiyv è perché non era possibile in quel momento andare a Mosca, ma ero in dialogo, anzi il secondo giorno della guerra sono andato all’ambasciata russa a dire che volevo andare a Mosca a parlare con Putin, a patto che ci fosse una piccola finestrina per negoziare».
Papa Francesco rileva che il Ministro Lavrov aveva risposto all’epoca un “vediamo più avanti”, ma quel gesto «è un gesto che ho pensato, che “lo faccio per lui” (per Putin, ndr). Ma il gesto dell’incontro 2019 non so come è successo, non è stato pensato e le cose che non sono state pensate tu non puoi ripeterle, è lo Spirito che ti porta lì, non si può spiegare, punto. E io anche l’ho dimenticato. È stato un servizio, sono stato strumento di qualche impulso interiore, non una cosa pianificata».