Papa Francesco è apprezzato e tirato da 3 italiani su 4, rilevano gli ultimi sondaggi di Demos presenti da Ilvo Diamanti su “Repubblica”: dopo gli scandali della Chiesa negli anni passati che ne hanno minato in parte l’immagine di Pontefice “riformatore”, la pandemia da Covid-19 e gli ultimi problemi di salute hanno ‘ridato’ fiducia nei cittadini per il capo della Chiesa Cattolica. «Si tratta del dato più alto registrato dal 2017. Molto più elevato rispetto a quello verso la Chiesa. Stabile, poco sopra il 40%», spiega ancora il sondaggista presentando i risultati della rilevazione Demos svolta negli ultimi giorni.
Consenso in diminuzione rispetto al 90% del 2013, dopo l’elezione, specie dopo il 2016 con gli scandali finanziari del Vaticano e i diversi casi di pedofilia in varie parti del mondo ecclesiale. «Ma al declino del consenso verso il Papa ha contribuito anche il costante sostegno espresso a favore dei “poveri del mondo”. In particolare, verso gli immigrati, che premono ai nostri confini», spiega ancora Diamanti. La vera minaccia degli ultimi due anni, la pandemia da Covid-19, ha rimesso i “cardini” della fiducia in Papa Francesco da parte di molte persone, non solo in Italia: «Si tratta di un orientamento trasversale. Perché supera le differenze di “fede”. Religiosa. E politica».
DIAMANTI SU “REP”: “IL PAPA NON SI DIMETTERÀ”. ECCO PERCHÈ
Tra i cattolici praticanti la fiducia nel Papa è sempre altissima, oltre il 90%: scende all’82% per i “saltuari”, al 52% per i “non praticanti”. Tra gli elettori dei singoli partiti, rileva ancora il sondaggio Demos, fiducia molto alta (sul 90%) tra chi vota Pd e Forza Italia, ma elevata anche per M5s e comunque ampia per chi vota Lega o FdI: «A differenza della Chiesa, apprezzata in misura molto minore. Maggioritaria solo fra chi vota per il Pd». Nelle ultime settimane da più parti si levano possibili “rumors” su future prossime dimissioni di Papa Francesco, alla soglia d’età degli 85 anni: al di là delle possibili motivazioni religiose dietro la possibile decisione (finora ovviamente sempre smentita in Vaticano), il ragionamento politico di Diamanti conclude così, «Come abbiamo già osservato in passato, dunque, si ripropone la tendenza osservata in politica. Dove la “personalizzazione” costituisce il tratto dominante. Così avviene nella Chiesa, dove la figura di Papa Francesco è divenuta determinante. Per questo è difficile pensare che possa “dimettersi” ora. Perché provocherebbe conseguenze pesanti sulla “fede” nella “sua” Chiesa». Tutto fila, già, come ragionamento politico. Peccato però che la Chiesa, così come il Papa, abbiano qualcos’altro su cui si fondano, assai meno avvezzo a calcoli, sondaggi e opinioni “umane”, pur tutte legittime anche apprezzabili.